Milano, il Museo della Scienza diventa ambulatorio per i vaccini: l’accordo con il San Giuseppe
Alcune sale del Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano si improvvisano ambulatori medici per la somministrazione di vaccini antinfluenzali destinati alle categorie non coperte dalla campagna vaccinale pubblica di Regione Lombardia. L'accordo tra il museo e l'ospedale San Giuseppe di Milano del Gruppo MultiMedica arriva oggi lunedì 2 novembre e già da domani 3 novembre si apriranno le porte del neo ambulatorio mentre quelle della cultura si chiuderanno definitivamente con l'arrivo del nuovo Dpcm presentato oggi alle Camere dal premier Giuseppe Conte.
Tutto è già pronto: fino al 10 dicembre l'ospedale nella Sala Biancamano del museo, con l'ingresso da via Olona 6 bis, ha allestito 4 postazioni, presidiate da personale medico-sanitario dedicato, con l'obiettivo di distribuire 600 dosi al giorno. "Vaccinarsi contro l’influenza stagionale quest’anno assume una particolare valenza, non tanto perché il vaccino svolga un’azione protettiva verso il virus ma perché, soprattutto nella fase iniziale, è difficile distinguere i sintomi influenzali da quelli da Covid-19" spiega Sergio Harari, direttore di Pneumologia del Gruppo MultiMedica e professore di Medicina Interna all’Università di Milano. E il professore suggerisce la vaccinazione antinfluenzale a tutti, non solo agli over 60 e alle categorie a rischio.
I vaccini negli spazi del padiglione Aeronavale
Per il direttore del museo, Fiorenzo Galli, mettere a disposizione i suoi spazi, altrimenti rimasti deserti, rappresenta "un patto di comunità con il territorio e i suoi cittadini". E poi aggiunge: "In questi mesi di emergenza sanitaria, più che mai, ritengo sia doveroso offrire il nostro supporto alle realtà vicine. La prossimità tra il museo e l’ospedale genera facilità operativa e l’ampiezza degli spazi del padiglione Aeronavale consente di allestire un presidio sanitario temporaneo in totale sicurezza e nel rispetto delle disposizioni per contrastare la diffusione del Covid-19″. E il salone scelto per i vaccini non è uno qualsiasi: "Una nota suggestiva è rappresentata dalla sala che mettiamo a disposizione, un tempo salone delle feste del transatlantico Conte Biancamano, che già una volta in passato fu destinata ad altro. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, infatti, la nave, costruita per trasportare oltre 2mila passeggeri, fu utilizzata per il trasporto truppe e come ospedale militare. Dopo il conflitto venne completamente ristrutturata, tornando a navigare col nome originario e così è arrivata a noi". Non poteva esserci, dunque, posto migliore per aprire le porte e venire in aiuto a medici e istituzioni in questo periodo di emergenza.