Milano, il Fabrique studia una serata esperimento aperta a 2.000 persone per riaprire le discoteche
Numero chiuso, accesso in sicurezza, ritorno al divertimento notturno. Nelle idee di Gianluigi Ottomeni e Daniele Orlando, proprietari del Fabrique di Milano, situato in zona Mecenate, la riapertura delle discoteche e dei locali notturni non è più un tabù. Basta seguire le direttive per limitare il contagio anti Covid. Così, hanno inoltrato una richiesta formale al sindaco Beppe Sala per procedere con una serata esperimento. Non più di duemila persone all'interno degli spazi, tutte tamponate entro 36 ore prima dell'inizio dell'evento o vaccinate e che si impegnano a sottoporsi ad un test molecolare sei giorni dopo la serata per verificare l'eventuale contagio. Tutti, dovranno indossare la mascherina per l'intera durata dell'evento.
Seguendo le linee guida del protocollo, il Fabrique si candida ad essere la prima discoteca italiana ad effettuare il test al chiuso. Già il prossimo 5 giugno, a Gallipoli, il Praia ha ricevuto l'ok da Regione Puglia per organizzare una serata simile, ma all'aperto, dove il rischio di contagio è inferiore. "Speriamo che dopo l’approvazione dell’iniziativa da parte di Regione Puglia, anche il nostro test riceva l’ok dal Comune, lunedì 17 maggio, che a sua volta ha girato la nostra richiesta al governo", ha detto Daniele Orlando, aggiungendo che il sindaco Sala avrebbe apprezzato la proposta. Le date individuate sono quelle di venerdì 28 e sabato 29 maggio. "Si può anche arrivare senza l'esito di un tampone perché allestiremo noi dei gazebo dedicati", ha detto ancora Orlando nelle parole riportate dal Corriere della sera.
E se il test organizzato dal Fabrique avrà un esito positivo, le discoteche potrebbero arrivare a riaprire già da ottobre, quando la campagna di vaccinazione dovrebbe essere giunta quasi al termine in tutto il Belpaese. Anche la Prefettura sta studiando il fascicolo dopo essere passato dagli uffici del Comune. Il rappresentante lombardo di Silb-Fipe Roberto Cominardi ha dato il suo placet spiegando che "l’idea è non solo quella di aprire le porte a un pubblico vaccinato ma di monitorare sei giorni dopo gli eventuali contagi al contrario di Amsterdam e Barcellona dove è mancato il tampone molecolare a una settimana di distanza dall’evento".