Milano, i no green pass pronti ad altri due cortei settimanali oltre quello del sabato
Mentre da un lato si vocifera di una stretta da parte del Viminale sulle manifestazioni del sabato, dall'altro la galassia "No green pass" sembra pronta perfino a rilanciare e intensificare la propria protesta. Almeno a Milano, dove sulle chat Telegram del gruppo che da ormai sedici settimane organizza ogni sabato cortei non autorizzati che spesso creano disagi in città, sono apparsi messaggi che chiedono di organizzare manifestazioni anche ogni martedì e giovedì sera. "Non abbiamo più tempo, basta chiacchiere – si legge nel volantino pubblicato online – Bisogna agire, aumentiamo le proteste ad oltranza". E voci sulla necessità di intensificare le proteste andando oltre il solo corteo del sabato sono circolate, come può documentare Fanpage.it, anche tra i partecipanti all'ultimo corteo, tra cui si è visto di nuovo anche l'ex brigatista Paolo Maurizio Ferrari, salutato e riverito da uno dei leader dei no green pass.
Le proteste vanno avanti da sedici settimane
Nel capoluogo lombardo sono migliaia, ogni settimana, le persone che si ritrovano in piazza Fontana e da lì si snodano in serpentoni che non seguono un percorso prestabilito e per questo sono difficilmente controllabili dalle forze dell'ordine. Lo scorso sabato c'è stato un tentativo di "trattativa" tra i "No green pass" e la Questura, che però si è risolto in un nulla di fatto: i manifestanti avevano presentato un proprio percorso e chiesto di passare davanti ad almeno due degli obiettivi da loro considerati sensibili (la sede del quotidiano "Libero", l'università Statale e la sede di Regione Lombardia). Il questore Giuseppe Petronzi aveva concesso il passaggio in piazza Duomo e in corso Buenos Aires, ritenuto però insufficiente dai No pass. E così le trattative sono saltate: la Questura ha imposto un percorso, ma il corteo partito sabato pomeriggio ha deviato più volte dalle strade indicate, creando caos e disagi.
Alla fine la manifestazione, durante la quale si sono registrate anche le deplorevoli aggressioni al giornalista di Fanpage.it Saverio Tommasi, si è conclusa tra le vie Anfossi e Sciesa, con gli ultimi manifestanti che sono stati di fatto bloccati dalle forze dell'ordine: c'è chi ha anche chiamato la polizia per denunciare quello che riteneva essere un abuso da parte delle stesse forze dell'ordine. Il bilancio finale parla di una decina di persone denunciate. Ma le denunce, i Daspo e i fogli di via non hanno finora fermato i manifestanti, che anzi adesso sembrano intenzionati a rilanciare la loro protesta, in attesa di capire cosa il Viminale deciderà sulle modalità di svolgimento delle manifestazioni.