Milano, farmaco oppioide rubato dalla cassaforte dell’ospedale Niguarda: incastrata una caposala
Un'infermiera caposala in servizio fino a un paio di mesi fa all'ospedale Niguarda di Milano è stata indagata per peculato e possesso di stupefacente. Sarebbe stata lei, due mesi fa, a rubare da una cassaforte per i farmaci del nosocomio un potente oppioide, il fentanyl, analgesico conosciuto anche come "eroina sintetica" che proprio a Milano, nel 2017, provocò la morte di un uomo per overdose. Anche l'infermiera, stando a quanto riportato da Cesare Giuzzi sul "Corriere della sera", aveva sviluppato come migliaia di altre persone (specialmente negli Stati uniti) una sorta di dipendenza dall'oppioide, arrivando a consumarne fino a 12 dosi al giorno: e i furti del farmaco sono quindi legati alla sua tossicodipendenza.
In casa dell'infermiera trovata un'altra boccetta del farmaco
Nell'abitazione dell'infermiera la polizia ha trovato una boccetta del farmaco. Un'altra era stata trovata semi nascosta e fuori posto nel reparto in cui lavorava l'infermiera, e proprio da quel ritrovamento era scattata una verifica interna che aveva poi portato a individuare, quale responsabile del furto, la caposala. I primi sospetti erano stati avanzati dai colleghi e sono stati corroborati dal ritrovamento di siringhe abbandonate quando l'infermiera era di turno e poi dalle parole del marito della caposala, che ha confermato il momento di fragilità attraversato dalla moglie. Adesso la donna è stata sospesa dalla direzione ospedaliera, che ha avviato nei suoi confronti le procedure disciplinari. Contemporaneamente l'infermiera dovrà affrontare la vicenda penale: ma certo la lotta più difficile sarà quella contro il demone della dipendenza dalla droga.