Milano è una città per universitari ricchi: il costo della vita arriva anche a 1500 euro al mese
Secondo l’annuario statistico regionale della Lombardia (dati 2020), sono oltre 214mila gli studenti iscritti nelle università e accademie milanesi e più di un quarto (66mila) arriva da altre città (Unione degli universitari, 2021). Sempre secondo l’Udu, solo un fuori sede su dieci riesce ad accedere ai posti nei convitti convenzionati degli atenei, che pure, negli ultimi due anni, hanno ampliato la loro offerta di alloggi.
Gli affitti più alti d’Italia
Il resto cerca di sopravvivere alla jungla degli affitti, i più alti in Italia, che arrivano a essere quasi doppi rispetto a città molto vicine come Bergamo, Brescia, Varese e Pavia. Un letto in camera doppia all’interno dei bastioni sfiora i 400 euro mensili, a cui nella maggior parte dei casi si devono aggiungere le utenze e le spese condominiali. Del diritto alla privacy meglio parlare in tempi più favorevoli, visto che una camera singola nella city richiede minimo 600 euro al mese e si arriva a mille euro per i monolocali.
Alloggi di (s)fortuna
Prezzi che non rispecchiano minimamente le situazioni abitative proposte, spesso collocate in palazzi vecchi e privi di manutenzione. E d’altronde per gli affittuari non c’è alcuna convenienza ad aumentare la qualità delle locazioni: tanto affitterebbero comunque, anche perché, nonostante i prezzi e nonostante il Covid, Milano come città universitaria ha tenuto. Di più: lo scorso anno erano addirittura in aumento del 4.6 per cento gli studenti stranieri.
Studi a Milano se sei ricco
Ma per studiare a Milano bisogna essere “ricchi”. O vivere di poco. La spesa media per studente, a seconda della scelta abitativa, varia dai 900 ai 1500 euro al mese, escludendo gli investimenti di inizio anno per i libri e il materiale didattico, che spesso toccano quota 500 euro. Non una cifra sostenibile da tutte le famiglie, ecco perché il rischio è che la città della Madùnina diventi sempre più polo di privilegiati, snaturando la sua forza originaria, dalle migrazioni di inizio Novecento, che è stata quella di accogliere e dare un’opportunità a tutti, non secondo le tasche ma secondo l'impegno.
Due posizioni in meno nella classifica mondiale
E infatti l’ultimo report Best student cities 2023 realizzato da QS Quacquarelli Symonds su 140 città nel mondo e pubblicato a fine giugno, declassa Milano di due posizioni, dal 46esimo al 48esimo posto. Pur mantenendosi in cima alla classifica tra i capoluoghi nostrani (nella lista compare solo Roma alla 74esima posizione), è molto lontana dalle prime della classe: Londra, Monaco e Seoul.
Lo studio di University Network
Tendenze amare confermate anche da un recente sondaggio condotto da University Network, la più grande organizzazione social per studenti universitari, che ha raccolto le opinioni di un campione di settemila studenti fuori sede a Milano. Di questi il 54 per cento dichiara di aver avuto difficoltà a integrarsi nel capoluogo lombardo. Tra gli ostacoli maggiori: la ricerca dell’alloggio (il 44 per cento ha faticato a trovare una sistemazione adeguata), il costo della vita (troppo alto per il 95 per cento degli intervistati), stringere nuove amicizie (un problema per il 32 per cento delle ragazze e dei ragazzi) e adattarsi ai ritmi frenetici di Milano (arduo per il 22 per cento del campione).
Un kit gratuito di benvenuto
Per rispondere a queste esigenze e cercare di restituire a Milano l’identità di città accogliente University Network, in collaborazione con il Comune di Milano e con diverse realtà del territorio, distribuirà gratuitamente un kit di benvenuto alle nuove matricole fuori sede. Nel pacco i neo arrivati troveranno buoni per sconti e agevolazioni nei trasporti, nelle palestre, in ristoranti e locali. È possibile ricevere il kit registrandosi dalla pagina Instragram di University network, le consegne avverranno nei pomeriggi di lunedì 3 e venerdì 7 ottobre nel temporary store di via Vigevano 38.