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Milano, è morta la partigiana Giulia Re: faceva da staffetta durante gli anni della Resistenza

È morta a 94 anni la partigiana Giulia Re. Durante la Seconda guerra mondiale aveva avuto un ruolo di primo piano: faceva la staffetta, portava i messaggi da una postazione di combattimento partigiana all’altra. Ha trascorso gli anni successivi a raccontare la guerra ai ragazzi. A dare la notizia è stato il presidente di Anpi Milano Roberto Cenati.
A cura di Giorgia Venturini
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Una vita in nome della Resistenza. Quando raccontava del fascismo lo definiva come una "una realtà che ci faceva sentire prigionieri, ma c’era in noi una grande voglia di vivere e di cambiare il mondo". È morta a 94 anni la partigiana Giulia Re. Nata e cresciuta nel quartiere Calvairate a Milano, in un palazzo di case popolari, la sua è sempre stata una famiglia antifascista. Il padre lavorava per la fabbrica Brown Boveri ed era iscritto al partito comunista. Anche la mamma era molto attiva nella Resistenza. Così negli anni della guerra entra anche lei nel gruppo dei partigiani. Si schiera dalla parte della Resistenza soprattutto da quando nel 1944 vide cittadini come lei uccisi in piazzale Loreto dai fascisti. Lei che ha vissuto la guerra e ha passato gli anni successivi a ricordare quel periodo buio ai ragazzi nelle scuole.

Durante la guerra faceva la staffetta per i partigiani

Giulia Re ha sempre raccontato così ai ragazzi quel 10 giugno 1940, giorno in cui l'Italia entra in guerra: "Ero nel cortile di casa mia a Milano, a ridere e giocare spensierata e ignara di quello che la guerra portava. E i mesi che seguirono furono per me tempi di paura, e da ragazzina che ero divenni grande e consapevole di quello che stava accadendo. Il tempo dei giochi era finito". Durante la guerra ha avuto un ruolo di primo piano: faceva la staffetta, portava i messaggi da una postazione di combattimento all'altra. Permetteva così ai partigiani di comunicare tra di loro.

A dare la notizia il presidente di Anpi Milano

A dare la notizia della sua scomparsa è stato il presidente di Anpi Milano Roberto Cenati, raccontando in un post di Facebook la storia di una grande donna: "Nel 1944, Giulia appena diciottenne, agisce come staffetta partigiana, invia messaggi segreti e diffonde centinaia di volantini contro il regime nazifascista. Una sera era insieme al marito in un cinema di viale Umbria. Nella borsa aveva più di 200 volantini che avrebbe dovuto diffondere". E poi continua a raccontare: "All'uscita vi fu una retata dei nazifascisti. Gli uomini vennero separati dalle donne e si formarono subito due lunghe file. Giulia non si separò dal marito, impiegato alla Cassa di Risparmio delle province lombarde. Il marito fu riconosciuto da un fascista e lasciato passare con la moglie. Giulia riuscì così miracolosamente a scampare da un sicuro arresto".

Nel 2015 ha ricevuto la medaglia di partigiana

Poi il presidente racconta attraverso gli occhi della partigiana l'orrore di piazzale Loreto: "Il 10 agosto 1944 Giulia era in piazzale Loreto e rimase, come tantissimi milanesi, inorridita di fronte allo scempio dei corpi dei 15 Martiri fucilati all'alba da un plotone fascista della Muti, per ordine del capitano della Gestapo Theodor Saevecke". Per il suo grande impegno da partigiana durante la guerra e per il suo fare memoria poi, Giulia Re è stata eletta presidente onoraria dell'Anpi di Calvairate e nel 2015 ha ricevuto il diploma e la medaglia di partigiana da parte del Ministero della Difesa.

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