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Guerra in Ucraina

Milano, due manifestazioni oggi per l’Ucraina: i pacifisti disertano la manifestazione di Beppe Sala

Da una parte il flash mob unitario lanciato dal consiglio comunale di Milano all’Arco della Pace a cui interverrà solo il sindaco Beppe Sala, dall’altra la manifestazione della sinistra da largo Cairoli, con i centri sociali e gli studenti, Arci, Emergency e i ribelli della Cgil e dell’Anpi che diserteranno la piazza istituzionale. A dividere le due piazze l’aumento del budget militare italiano e l’invio di armi in Ucraina.
A cura di Redazione Milano
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Oggi Milano torna in piazza contro la guerra in Ucraina e l'invasione russa. Ma in due piazze divise. Da una parte una manifestazione unitaria, senza bandiere e simboli di partito all‘Arco della Pace dove parlare solo il sindaco Beppe Sala. Dall'altra centri sociali, collettivi studenteschi e la sinistra radicale, ma anche l'Arci, la Fiom e l'Flc Cgil che "disertano" la piazza ufficiale, ed Emergency che si danno appuntamento in largo Cairoli. La discriminante che divide le due piazze è l'invio di armi in ucraina e l'aumento delle spese militari. Se la manifestazione indetta dal consiglio comunale, e a cui hanno aderito anche Cgil, Cisl e Uil non fa menzione della questione in nessun modo, la piazza della sinistra è esplicitamente contraria.

"L'obiettivo è mandare un messaggio simbolico per condannare l'invasione militare, esprimere profonda solidarietà al popolo ucraino ribadendo il massimo impegno di Milano nell’assistenza ai profughi e chiedere che venga immediatamente aperto un negoziato, per arrestare i bombardamenti e superare stabilmente il conflitto armato. Vi aspettiamo per stringerci insieme attorno al popolo ucraino", è la scarna convocazione dell'Arco della Pace. Obiettivo: mettere tutti d'accordo attorno a un minimo comune denominatore per una piazza che veder formalmente anche l'adesione delle forze di centrodestra.

Alla manifestazione di Largo Cairoli una lunghissima lista di adesione tra cui spiccano quelli di moltissimi circoli Anpi: firme che rappresentano la spaccatura all'interno dell'Associazione partigiani: se gli organismi centrali hanno aderito alla manifestazione del comune, tante realtà di base preferiscono quella della sinistra. Stop al conflitto e stop al riarmo, assieme alla giustizia sociale e ambientale, sono il cuore della piattaforma della mobilitazione: "Ci battiamo per il ritiro immediato dell’esercito russo e il cessate il fuoco; per il disarmo immediato di tutte le potenze globali e per fermare la produzione di armamenti che hanno come unico risultato quello di alimentare la tragicità della situazione; affinché siano aperti subito corridoi umanitari che non siano tra l’altro riservati ai bianchi, come sta accadendo alle frontiere esterne dell'Ucraina, e perché si investa su un sistema di accoglienza vero, non scaricandone costi e disagi sulla buona volontà di singoli e associazioni; contro l'escalation di guerra e il riarmo dei paesi Nato, contro gli interessi dei signori della guerra, dei cosiddetti oligarchi russi, del capitalismo che guida l’industria militare, petrolifera e delle banche armate di tutto il mondo"

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