Milano, donna violentata in piazza Gae Aulenti: nel suo racconto la cieca violenza dello stupratore
Sono stati necessari giorni di indagini serrate da parte della Squadra Mobile di Milano per individuare l'autore della violenza sessuale avvenuta nella notte tra domenica 23 e lunedì 24 agosto nei pressi della centralissima piazza Gae Aulenti. A mettere gli agenti sulle tracce dello stupratore, un 22enne originario dell'Egitto che quella notte era in compagnia di due amici, è stata la vittima, una donna di 34 anni di nazionalità polacca, che ha raccontato con precisione quanto accaduto. Da quando ha conosciuto quello che poi si è rivelato essere il suo assalitore sino al momento in cui lo ha implorato di lasciarla in vita mentre abusava di lei in uno spazio angusto alle spalle di via Fratelli Castiglioni.
Il 22enne fermato con la scusa di un controllo anticovid
Il 22enne è stato arrestato venerdì mattina e ora deve rispondere dell'accusa di violenza sessuale, è stato portato nel carcere di San Vittore dove nei prossimi giorni sarà interrogato. Ma le prove contro di lui sono secondo il giudice per le indagini preliminari Manuela Accurso Tagano che firmato l’ordine di arresto "schiaccianti": a incastrarlo infatti è stato l'esame del Dna. Sugli abiti della vittima sono state ritrovate tracce biologiche che dopo un accurato esame sono risultate appartenere al 22 che gli agenti della Mobile hanno fermato con la scusa di un controllo anticovid (poiché era senza mascherina) il 9 settembre in stazione Centrale. È così che i poliziotti hanno prelevato il campione di Dna che ha confermato i sospetti degli inquirenti.
La donna stuprata agli inquirenti: Per un attimo ho pensato di morire
Sulle sue tracce come riportato in una dettagliata ricostruzione da Corsera gli agenti si sono messi dopo essere risaliti all'amico che quella sera era con lui e che ha noleggiato un monopattino (mentre il 22enne ne ha utilizzato uno evidentemente di sua proprietà). La sera di domenica 23 agosto il giovane era in piazza Gae Aulenti con due amici quando poco dopo mezzanotte ha avvicinato la vittima, mentre gli altri due sono andati via poco dopo la mezzanotte, il 22enne è rimasto in compagnia della 34enne con la quale ha consumato alcuni drink e fumato, stando anche al racconto della donna, della marijuana. Al suo tentativo di approccio però la donna ha detto no, spiegando di voler andare a casa: è a quel punto che il giovane l'ha aggredita alle spalle stringendole un braccio al collo quasi a volerla soffocare e dopo averle quasi fatto perdere i sensi l'ha presa di peso e portata, scendendo la scalinata che porta in via Fratelli Castiglioni, dietro a un muro e sulla terra di un’aiuola, dove si consumata la violenza.
Il gip: Nel 22enne una lucida volontà criminale
"Tu sei mia, adesso vieni con me", le parole pronunciate alla donna dal suo aggressore prima della violenza che ha ripeto una seconda volta. È un racconto nitido e ancora intriso di paura quello della 34enne che per un attimo ha confessato di temere che volesse ucciderla: "Per questo l'ho abbracciato e gli ho detto che l'avrei perdonato, di non uccidermi", ha raccontato. "Le modalità dell’agire ben fanno cogliere quale sia il generale atteggiamento dell’indagato nei confronti del genere femminile", ha scritto il gip nelle motivazioni dell'arresto. Per il giudice infatti il 22enne ha "un impulso sessuale fuori controllo" e "lucida volontà criminale": "La sua indole violenta e il suo istinto di sopraffazione si esprimono nel continuo tenere le mani al collo della vittima quasi che anche la sofferenza fisica della donna aiuti il suo piacere".