Milano, da eroi a imputati: in arrivo 400 cause civili contro i medici che hanno combattuto il Covid
Da eroi a imputati: sono in arrivo – come anticipato ieri da Fanpage.it – le denunce di pazienti e famigliari delle vittime di Coronavirus contro medici e operatori sanitari. Lodati per le loro gesta durante i mesi più duri della pandemia, il personale sanitario si troverà adesso a dover difendere il loro operato. Sarebbero infatti in arrivo tra le trecento e le quattrocento cause civili. Il motivo? Non aver riconosciuto tempestivamente i sintomi del covid-19. Una presunta colpa che il presidente dell'Ordine dei medici di Milano e del sindacato nazionale autonomo medici italiani, Roberto Carlo Rossi giustifica ricordando che all'epoca circolavano poche e insufficienti informazioni sull'epidemia: "I medici sono stati costretti ad operare in assenza di linee guida o di buone pratiche consolidate, nonché di riferimenti bibliografici".
Medico di famiglia accusato di non aver riconosciuto un caso di Covid da un mal di gola
"È una situazione abbastanza critica", scrive in una nota stampa il presidente Rossi che da metà settembre ha avuto notizie di almeno cinque procedimenti tra civili e penali. L'ultimo – secondo quanto spiegato da Rossi – avrebbe riguardato un medico di famiglia accusato di non aver riconosciuto un caso di Covid da un mal di gola. A preoccupare poi sono soprattutto le cause civili che rischiano di intrappolare i medici in lunghi procedimenti. Nonostante molte compagnie assicurative abbiano esteso le responsabilità includendo quelle che derivano dal Covid-19, nella nota si legge i medici rischiano comunque "di trovarsi impigliati in procedimento interminabili carico delle aziende visto che la legge Gelli Bianco, che si occupa della responsabilità civile dei medici, non è ancora operativa".
A Milano dalle tre alle cinque richieste di denuncia contro i medici
L'eroismo rischia di essere dimenticato soffocato quindi dalle molte denunce. Secondo i dati riportati nella nota stampa, a Milano si contano dalle tre alle cinque richieste di cittadini e avvocati in cui ci si chiede se vi siano gli estremi per denunciare un medico ospedaliero, uno di famiglia o un operatore sanitario. Proprio loro che durante i mesi più duri della pandemia sono stati osannati con cartelloni, striscioni e messaggi e che in questi giorni saranno impegnati totalmente nel gestire sia l'aumento dei casi positivi in Lombardia e in particolare a Milano, che spaventa esperti e politici, sia il tema vaccini antinfluenzali. Proprio quest'ultimo problema, tra lo scarso approvvigionamento di dosi – che dovrebbero essere cinquanta per ogni medico di base – e la questione sicurezza, ha portato lo stesso sindacato rappresentato da Rossi a non aderire all'accordo sindacale sulla campagna vaccinale. Queste attività dovranno così essere alternate con quella che li vedrà costretti a sedere sul banco degli imputati.