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Milano, cancellavano le multe agli “amici”: altri 11 indagati tra vigili e sanzionati

Ci sarebbero altri undici indagati nella vicenda legata alla presunta cancellazione di multe da parte di agenti della polizia locale di Milano in favore di “amici”. Secondo quanto riportato dal Giorno, uno di questi sarebbe un sindacalista, incastrato dalla testimonianza di un ex funzionario della Provincia.
A cura di Filippo M. Capra
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Chiuse le indagini per altri 11 indagati, tra cui ci sarebbe anche un sindacalista della Cisl, e atto notificato. Si arricchisce di dettagli la vicenda che ha già visto quattro agenti della polizia venire arrestati con l'accusa di aver tolto le multe a degli amici introducendosi nel sistema informatico del sistema delle contravvenzioni.

Per il giudice per le indagini preliminari Laura Anna Marchiondelli, le attività di investigazioni, a cui hanno collaborato i carabinieri, avevano messo a fine a "un vero e proprio “sistema“ delinquenziale, nel quale le indagate si adoperano anche per far risparmiare ai “clienti“ poche decine di euro, ottenendo in cambio prestazioni professionali o incassando semplice riconoscenza da spendere in futuro". Dopo i primi tre arresti, un quarto era avvenuto undici mesi più tardi. L'inchiesta aveva infatti fatto emergere la definizione fraudolenta di 71 ordinanze di ingiunzione prefettizie che hanno provocato un danno economico al Comune di Milano per circa 12.000 euro. Al quarto arrestato si erano rivolte 33 persone, ora denunciate in concorso di colpa.

Ora, secondo quanto riportato dal Giorno, la Procura avrebbe inviato le informazioni di garanzia ad altre 11 persone. Tra queste vi sarebbero anche coloro che hanno beneficiato degli sconti sulle sanzioni da pagare da parte degli agenti della polizia locale. Tutti sono accusati, a vario titolo, di frode informatica, accesso abusivo a sistema informatico e falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. A determinare il focus sulla posizione del sindacalista sarebbe stato un ex dipendente della Provincia che ha patteggiato 3 anni e 4 mesi nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte infiltrazioni del clan Laudani negli appalti del colosso alimentare Lidl e della società Securpolice.

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