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Milano, ancora violenza in Darsena: rubano telefono a 34enne e la minacciano con cocci di vetro

Due malviventi sono arrestati dagli agenti della questura di Milano dopo che hanno rubato il cellulare a una donna minacciandola con dei cocci di bottiglia: teatro della rapina la zona della Darsena dove la vittima si trovava la scorsa notte quando è stata aggredita. I due pur essendo riusciti a fuggire sono stati bloccati poco dopo dalla polizia.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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Hanno rapinato una donna del cellulare minacciandola con dei cocci di vetro e poi hanno provato ad estorcerle del denaro con la promessa di restituirglielo: è accaduto la scorsa notte a Milano in zona Darsena dove gli agenti del Commissariato Porta Ticinese sono intervenuti dopo la richiesta d'aiuto della vittima, una donna di 34 anni.

I due hanno provato a estorcerle del denaro

Secondo quanto ricostruito dalla polizia finora sembra che la donna si trovasse in zona Navigli quando due uomini le si sono avvicinati e le hanno strappato il cellulare dalle mani e per scappare l'hanno minacciata con dei cocci di bottiglia. Con l'aiuto di alcuni passanti, la vittima è riuscita a trattenere i due rapinatori che le avevano chiesto del denaro per restituire il cellulare: la donna a quel punto è riuscita ad afferrare il telefono e a riprenderselo nel momento in cui sono arrivati i poliziotti.

Uno dei due rapinatori destinatario di un ordine di carcerazione di un anno e sei mesi

I due malviventi, un algerino di 37 anni e un marocchino di 36 anni alla vista della Polizia sono scappati, ma sono stati fermati in via Arena e arrestati per rapina impropria: nei controlli successivi gli agenti della questura hanno appurato che "uno degli autori della rapina in Darsena, precedentemente segnalato come cittadino algerino, sottoposto a comparazioni AFIS dopo le dimissioni dall'ospedale dove si era recato per una ferita alla mano, è risultato essere un 39enne albanese destinatario di un ordine di carcerazione per anni 1 e mesi 6 per reati contro patrimonio, con successiva espulsione dallo Stato da eseguirsi a pena espiata. È stato portato a San Vittore".

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