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Milano, 200 tra ristoratori e ambulanti protestano in piazza Duomo: “Vergogna”

Ristoratori, partite Iva, ambulanti e titolari di attività commerciali sono scesi in piazza questo pomeriggio a Milano per protestare contro l’ultimo Dpcm del governo che impone la zona rossa in Lombardia e la conseguente chiusura delle loro attività. “Siamo tutti sulla stessa barca”, la scritta su uno striscione dei 200 manifestanti che hanno riempito piazza Duomo.
A cura di Chiara Ammendola
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Circa 200 persone tra ristoratori, ambulanti e rappresentanti di altre categorie del commercio si sono radunate in piazza Duomo a Milano questo pomeriggio per protestare contro le chiusure imposte dall'ultimo Dpcm del governo che ha istituito una zona rossa in Lombardia, che potrebbe essere in vigore almeno fino al prossimo 3 dicembre.

La manifestazione al grido di vergogna e dimissioni

Al grido di "vergogna" e "dimissioni" le decine di manifestanti hanno riempito la piazza chiedendo interventi immediati per chi come loro sta pagando il prezzo più alto. "Siamo tutti sulla stessa barca", recita uno degli striscioni esposti in piazza. "Tutto il popolo" diceva la convocazione dell'appuntamento, animato principalmente dagli interventi dei ristoratori Paolo Polli e Floriana Premiterra.

L'ultima protesta dei ristorati a Milano risale allo scorso 28 ottobre quando hanno deciso di apparecchiare in Duomo trasformando la piazza in un vero e proprio ristorante a cielo aperto. Con l'entrata in vigore del nuovo Dpcm del governo che istituisce la zona rossa in Lombardia, tutti i ristoranti e le attività commerciali al dettaglio sono state costrette alla chiusura: i bar così come i ristoranti possono continuare a lavorare con il servizio di asporto o delivery.

I manifestanti: promesse disattese del governo

"Aveva promesso che avrebbe tagliato i costi delle bollette, addirittura ora luce e gas sono aumentati del 15% – protestano alcuni gestori di ristoranti e titolari di attività commerciali – è una vergogna. Ha chiesto alle banche di fare un atto d’amore, ma le banche non fanno atti d’amore a nessuno! Chi è in difficoltà non viene mai aiutato!".

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