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Milano, 15 agenti di stazione su 21 in malattia sulla metro M3, Atm: “Atto grave e irresponsabile”

Quindici agenti di stazione su ventuno si sono assentati per malattia sul turno delle 5.10 della metropolitana M3 di Milano. Grazie al lavoro di una task force notturna è stato possibile evitare qualsiasi tipo di disagio per i passeggeri e aprire regolarmente le stazioni: “L’atto dimostrativo è stato grave e irresponsabile”, fanno sapere da Atm.
A cura di Ilaria Quattrone
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Mattinata con qualche disagio per l'Atm di Milano. Secondo quanto riferito dalla stessa azienda dei trasporti pubblici, quindici agenti di stazione sui ventuno previsti nel turno della mattina di oggi, 2 ottobre, con inizio alle 5.10 sulla linea metropolitana M3 hanno comunicato contemporaneamente l'assenza per malattia. "Quello di oggi è stato un atto dimostrativo e un comportamento grave e irresponsabile", fanno sapere dall'azienda, considerato soprattutto che la funzione degli agenti è quella di aprire le stazioni e consentire a mezzi di trasporto di partire. I motivi che hanno spinto alcuni dipendenti a richiedere la malattia sarebbero legati "all'organizzazione e alla turnazione". 

Una task force notturna per sventare qualsiasi disagio

Il disagio che avrebbe potuto creare questa assenza è stato sventato da una task force messa in piedi questa notte e che ha permesso di poter aprire le stazioni in tutta tranquillità. Funzionari, dirigenti e addetti alla Security si sono messi all'opera per poter fornire il servizio ai clienti. "Questi dipendenti – precisa l'azienda a Fanpage.it – avrebbero a disposizione diversi tavoli e sedi in cui poter discutere di temi aziendali senza rischiare di mandare in tilt il traffico". Critica anche la scelta di richiedere la malattia in un periodo in cui si è ancora in piena pandemia. "In un momento così delicato, fare un atto del genere significa dover attivare tutta una serie di protocolli sanitari obbligatori vista l'epidemia da Covid-19", spiegano. Al momento non è ancora chiaro se sulla decisione siano coinvolti anche i sindacati. Considerato che su 550 persone complessive solo 28 operatori erano assenti per malattia, sembrerebbe quindi che quella di oggi sia stata una scelta organizzata autonomamente dal piccolo gruppo.

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