Milano, 13mila sciarpe confiscate dalla Guardia di finanza andranno ai senzatetto
Il Comune di Milano destinerà ai senza dimora e alle associazioni del Terzo settore con cui collabora nell’ambito del Piano freddo 13mila sciarpe confiscate dalla Guardia di Finanza di Milano. Lo ha annunciato Palazzo Marino, spiegando che i capi in questione erano destinati alla contraffazione. Erano stati confiscati lo scorso anno e il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano ne ha autorizzato con un’ordinanza la cessione a titolo gratuito a enti benefici. Il Comune quindi le regalerà ai senza dimora ospiti dei centri cittadini aperti da novembre a marzo per il Piano freddo e ai cosiddetti "irriducibili della strada", cioè quelle persone che non accettano il ricovero nelle strutture.
I capi verranno distribuiti tramite le unità mobili del Comune
Le sciarpe in questione, fanno sapere dalla Guardia di Finanza, derivano dalle operazioni di contrasto di un’organizzazione che produceva e commercializzava, anche all’estero, capi di abbigliamento con marchio contraffatto, anche avvalendosi della collaborazione di numerose altre aziende sparse sull’intero territorio nazionale, oltre al reimpiego dei capitali di provenienza illecita. L’attività investigativa si era conclusa con la condanna dei tre responsabili, oltre che della società coinvolta. I capi verranno distribuiti ai clochard attraverso la rete delle Unità mobili coordinata dal Comune di Milano che fa un lavoro di monitoraggio diurno e notturno di chi vive per strada e attraverso i nove centri diurni presenti in città.: "Nelle sere invernali – dichiara l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé – gli operatori e le operatrici delle Unità mobili coordinate dal Comune di Milano sono attrezzati per fornire ai senza dimora pasti e indumenti caldi e supportare, in questo modo, anche chi rifiuta l’ospitalità nei centri cittadini. Accogliamo quindi con molto favore questa donazione che rappresenta un aiuto concreto per chi non ha una casa e un’occasione per trasformare il frutto di un’attività illegale in qualcosa di buono e utile per la collettività".