Migranti si spogliano e si sdraiano sull’asfalto sotto la pioggia: la protesta al Cpr di via Corelli
Ieri sera, sabato 10 febbraio, al Centro di permanenza per i rimpatri di via Corelli di Milano alcune delle persone ospitate si sono spogliate seminude e si sono sdraiate sull'asfalto sotto la pioggia per protesta. Come riportato dalla pagina Instagram della rete di realtà "Mai più lager, no ai Cpr", i motivi dell'azione dimostrativa sono le "condizioni igieniche indegne", il "cibo immangiabile" che viene servito dalla società di catering e il fatto che "nonostante molti di loro siano ricoperti di macchie pruriginose su tutto il corpo non ricevono cure".
"Gli unici farmaci sui quali non si lesina sono quelli sedativi"
La protesta ha avuto luogo intorno alle 21 del 10 febbraio. Come denunciato da dalla rete "Mai più lager", dopo il commissariamento della società Martinina srl avvenuto lo scorso dicembre perché al centro di un'inchiesta per frode e turbativa "pare sia entrata una nuova direttrice". Nonostante questo, però, "gran parte del personale è lo stesso già in capo alla Martinina srl".
Per diverso tempo (la Questura dice 20 minuti ma "Mai più lager" parla di "diverse ore") alcuni ragazzi sono rimasti seminudi sotto la pioggia senza che nessuno gli prestasse ascolto. Sotto accusa è l'infermeria del Cpr dove, continua la rete, "gli unici farmaci sui quali non si lesina sono quelli sedativi, la ‘terapia'". Un 18enne, in particolare, "pare ne riceva in abbondanza tre volte al giorno, ed è tra quelli ricoperti di macchie", continua la rete.
Non sarebbe una novità il fatto che alcuni degli ospiti arrivino a procurarsi fratture volontariamente nel tentativo di uscire dal Centro. Tuttavia, continua la rete, spetta a "chi è in infermeria giudicare, rigorosamente a occhio, se sia il caso di inviarti all'ospedale o no".
L'incursione dopo la protesta
Poche ore più tardi, ancora sulla pagina "Mai più lager", è comparso il video di una incursione da parte degli agenti della guardia di finanza. La rete racconta che dopo la protesta "gli agenti di guardia hanno deciso di chiudere la finestrella che si apre sulla porta blindata di accesso al settore, l'unico punto di comunicazione con l'esterno".
È da quella finestrella, infatti, che chi ha qualcuno all'esterno del Centro può avere del cibo confezionato e alcuni altri oggetti. La sua chiusura avrebbe generato un'ulteriore protesta, finita con gli "agenti della guardia di Finanza che hanno iniziato a manganellare con violenza chi fosse a tiro". Due ospiti sarebbero stati portati poi in infermeria: "uno con una gamba visibilmente rotta e l'altro, il più giovane, quasi esanime, a braccia".