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Migliaia di giovani si mettono in fila a Milano per comprare vestiti usati a 18 euro

Si chiama All you can wear e con 18 euro puoi prendere tutti i vestiti di seconda mano che riesci a infilare in una borsa. Organizzato da Di mano in mano, ha visto l’adesione di migliaia di giovani attirati anche dai video sui social.
A cura di Enrico Spaccini
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Centinaia di ragazzi e ragazze, se non migliaia, si sono messe in coda alle prime ore del mattino di ieri, sabato 9 settembre, in viale Espinasse a Milano. Al civico 99, infatti, c'è la sede di Di mano in mano, un negozio e mercato di compravendita che per il secondo anno ha organizzato l'evento ‘All you can wear‘.

Più conosciuto come "la scorpacciata di shopping sostenibile", permette a chiunque di comprare tutti gli abiti vintage e di seconda mano che si riesce a infilare in una borsa al prezzo fisso di 18 euro. Un'idea da qualcuno criticata, ma che ha avuto un'adesione tale da convincere gli organizzatori ad aprire le porte anche per oggi, domenica, 10 settembre, fino a esaurimento scorte, o borse.

La formula All you can

Il primo evento di questo tipo è stato organizzato nel 2019. Con il nome ‘All you can read‘, Di mano in mano ha provato a portare il concetto dell'all you can eat tipico dei ristoranti orientali nel mondo dei libri. Poi, dall'anno scorso, si è passati anche all'abbigliamento e agli accessori.

L'idea di base è sempre la stessa. Ti metti in fila e aspetti il tuo turno. Poi, un'addetta di consegnerà una borsa di tela che potrai riempire fino all'orlo con tutto ciò che trovi all'interno del magazzino. Libri, ma ora anche vestiti, per lo più usati, di seconda mano, o di stock. Una volta riempita la borsa, vai alla casa e paghi un prezzo che è fisso indipendentemente da cosa e da quanto sei riuscito a infilarci dentro.

Il successo grazie ai social

Il costo fisso, di solito, è basso e accessibile a tutti. In particolare ai giovani, che vedono in questo tipo di evento un'occasione per andare a caccia di tesori nascosti e per rimpolpare la propria libreria o guardaroba per pochi euro. Sui social, soprattutto TikTok e Instagram, spopolano i video in cui influencer e utenti di ogni tipo svuotano di fronte alla telecamera la propria borsa mostrando il bottino.

Così parte l'ondata social che ieri ha portato migliaia di giovani in via Espinasse in attesa del proprio turno per poter saccheggiare il magazzino. L'adesione, hanno riferito gli organizzatori, è stata tale che ad un certo punto hanno dovuto chiudere la fila e annunciare che per oggi avrebbero aperto di nuovo fino a esaurimento scorte.

La sostenibilità e le critiche

Di mano in mano, per la sua natura di mercato di compravendita, punta sul concetto del riuso, quindi dell'evitare di gettare nella spazzatura un oggetto che per altri potrebbe tornare utile. La stessa borsa che viene consegnata al cliente dicono sia stata realizzata con tessuti vintage o, appunto, riusati.

Tuttavia, anche in questo caso non mancano le polemiche. C'è, infatti, chi sostiene che far pagare una cifra bassa per prendere quanta più roba possibile sia un modo per incentivare la mentalità consumistica e dell'accumulo.

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