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Il caso della donna picchiata dai vigili a Milano

“Mi vergogno per quello che è successo”: una vigilessa chiede scusa alla donna picchiata a Milano

“Vorrei poter dire che noi poliziotti non siamo così, ma sono ferita e arrabbiata: voglio chiedere scusa a Bruna”. Sono state le parole di un’attivista e vigilessa urbana a Milano durante la manifestazione a sostegno della donna trans presa a manganellate da alcuni agenti di polizia locale in zona Bocconi.
A cura di Francesca Del Boca
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"Vorrei poter dire che noi poliziotti non siamo così. Vorrei poter dire che tutti gli agenti conoscono bene il significato di questa frase, ma sono ferita, addolorata e estremamente arrabbiata: voglio chiedere scusa a Bruna e a tutta la mia comunità". Sono le parole di Maria Elena Mantovani, attivista dell'associazione Famiglie Arcobaleno e soprattutto vigile urbano, durante la manifestazione in sostegno di Bruna, la donna trans picchiata con violenza da alcuni agenti di polizia locale a Milano.

Le scuse della vigilessa: "Mi vergogno"

"Quando i miei figli erano piccoli dicevo loro di rivolgersi a chi indossava l’uniforme nel caso si trovassero in difficoltà. Non so se lo farei ancora", ha detto l'agente di polizia davanti al centinaio di persone che nel pomeriggio di ieri ha riempito piazza San Carlo. Al sit-in, promosso da Cig Arcigay Milano, dai Sentinelli, da Acet e da Ala Milano, oltre agli interventi di attivisti, politici e cittadini, anche un vero e proprio flash mob: i partecipanti si sono seduti a terra con le braccia levate al cielo, al grido corale di "Basta abusi".

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Monica Romano: "Abusi, inaccettabili in uno Stato di diritto"

Tra i manifestanti in piazza c'era anche Monica Romano, consigliera dem a Palazzo Marino. "Le immagini diffuse mercoledì restano terrificanti. Sono inaccettabili in uno Stato di diritto", aveva dichiarato a Fanpage.it . "Si commentano da sole: una donna trans brasiliana, inerme, seduta a terra che cerca di proteggersi con le mani e chiede aiuto, ma viene ripetutamente presa a manganellate in testa e sui reni e le viene spruzzato contro anche lo spray al peperoncino. È chiaro che c'è stato un abuso".

"Dal mio punto di vista, tutto quello che è successo prima è completamente irrilevante. Qualunque cosa possa aver commesso, niente giustifica che alcuni agenti agiscano in quel modo. Sono eccessi di violenza da condannare".

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