“Mi sentivo un estraneo nella mia famiglia”: perché il 17enne ha ucciso i genitori e il fratello a Paderno Dugnano
Restano pochi punti ancora da chiarire sul triplice omicidio avvenuto la notte tra sabato e domenica a Paderno Dugnano. Il 17enne, arrestato con l'accusa di avere ucciso i genitori e il fratellino mentre dormivano, ha confessato tutto davanti ai carabinieri. Il movente dietro a un simile gesto? Non ci sarebbe. O meglio il 17enne ha dichiarato questo: "Non c’è un vero motivo per cui li ho uccisi. Mi sentivo un corpo estraneo nella mia famiglia. Oppresso. Ho pensato che uccidendoli tutti mi sarei liberato da questo disagio". Per poi aggiungere poco dopo che in realtà "non era uccidendoli che mi sarei liberato. Me ne sono accorto un minuto dopo".
La reale versione dei fatti da parte del 17enne arriva dopo una sua prima ricostruzione che però fin da subito non ha convinto investigatori e inquirenti. Il giovane, in un primo momento, aveva raccontato di aver visto papà uccidere la mamma e il fratellino: così appena ha notato il coltello a terra lo ha afferrato e ha ucciso il padre. Queste bugie sono però durate solo poche ore: la realtà è emersa durante un secondo interrogatorio. A far insospettire subito i carabinieri è stato il fatto che il 17enne non avesse sul corpo neppure un segno di una lotta, che ci sarebbe stata con il padre se fosse stata confermata la prima versione.
Il giovane davanti agli inquirenti ha raccontato tutto: ha parlato di disagio che provava nella famiglia. Il triplice omicidio è avvenuto poche ore dopo che la famiglia, insieme ad altri parenti, aveva festeggiato il compleanno del padre. Era un momento di festa, poi la tragedia. Il 17enne verso le due di notte ha afferrato un grosso coltello da cucina e si è fiondato per primo sul fratellino di 12 anni colpendolo almeno dieci volte. Poi è stata la volta dei genitori. Ha quindi chiamato il 112 dicendo di aver ucciso il padre. Quando i carabinieri sono arrivati fuori dalla villetta di Paderno Dugnano hanno trovato il 17enne sul marciapiede in mutande e a dorso nudo sporco di sangue. Aveva appena fatto cadere il coltello con cui aveva colpito e ucciso la sua famiglia. Le vittime sono Fabio Chiarioni, aveva appena compiuto 51 anni, la moglie Daniela Albano che di anni ne aveva 49 anni. E il loro figlio più piccolo di 12 anni.