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Simba La Rue e Baby Touche, le news sulla faida

“Mi ha umiliato, così è iniziata la faida con Baby Touché”: il racconto del rapper Simba La Rue

Si è svolto l’interrogatorio del rapper Simba La Rue davanti al giudice: il ragazzo ha ripercosso l’inizio della faida e che Baby Touché non sarebbe stato sequestrato, ma sarebbe salito in auto volontariamente.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Sono stato umiliato pubblicamente da questi ragazzi, mi hanno lanciato sassi e fatto un video, da lì è iniziato tutto": a dirlo al giudice per le indagini preliminari durante l'interrogatorio è il trapper Simba La Rue, all'anagrafe Mohamed Lamine Saida, che è stato arrestato – insieme ad altre otto persone – e portato in carcere a San Vittore (Milano) perché accusato di aver aggredito e sequestrato il collega e rivale Baby Touché.

L'inizio degli insulti e delle aggressioni

La loro faida è iniziata l'inverno scorso: dopo che La Rue sarebbe stato aggredito, sono iniziate le offese e le minacce sui social. Successivamente, a febbraio 2022, un amico del ventenne si sarebbe recato a Padova dove avrebbe chiamato Touché per un chiarimento: "Non si è presentato, ma si è presentata una torma di persone". Il ragazzo poi sarebbe stato anche accoltellato.

Da lì sarebbe stata poi organizzata l'aggressione avvenuta a marzo in Porta Venezia a Milano ai danni di un ragazzo vicino a Touché: "Gli abbiamo fatto questa specie di trappola con l’aiuto anche della ragazza Sara e lo abbiamo aggredito. Ho girato io un video dell’aggressione". La scontro prosegue virtualmente per poi sfociare nel presunto sequestro di Touché avvenuto il 9 giugno scorso.

Il presunto sequestro

A tal proposito, Simba ha raccontato di aver incontrato il trapper in zona Barona e di avergli chiesto di fare uno scontro fisico uno contro uno: "Ci siamo picchiati, io sono più forte e quindi mi sono fermato e gli ho detto che visto che lui mi aveva umiliato ora toccava a lui. Touché è salito in macchina". Il ragazzo ha raccontato che il collega sarebbe salito in auto di sua spontanea volontà e che quindi non ci sarebbe stato alcun sequestro.

Il ventenne ha raccontato poi che il video che è stato pubblicato su Instagram sarebbe nato per un accordo tra i due: "Era tutta una cosa mediatica, ci siamo messi d’accordo anche perché Touchè era interessato a sfruttare mediaticamente il video. Abbiamo anche programmato di far uscire una canzone insieme". Solo alcuni giorni dopo, il 15 giugno, La Rue è stato accoltellato in provincia di Bergamo.

Il ragazzo ha detto che non sa chi lo abbia ferito: "Molto probabilmente erano amici di Touchè. È successo tutto proprio sotto casa della ragazza con cui ero di notte. Ho cercato di salire in macchina inutilmente". Il ragazzo, che è assistito dall'avvocato Niccolò Vecchioni, ha raccontato di essersi procurato una pistola dopo essere stato accoltellato per paura di essere nuovamente aggredito: "Ho fatto una grande cavolata, è stata la prima e ultima pistola che ho preso".

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