“Mi ha toccato le parti intime durante una seduta”: fisioterapista accusato di violenza sessuale
Un 60enne di Acquanegra (in provincia di Mantova) deve affrontare un processo in cui è imputato per violenza sessuale. A denunciare l'uomo, che lavora come fisioterapista, è stata una giovane donna che si era rivolta a lui per un problema al collo. Le manovre usate per rimetterla in sesto, però, si sarebbero trasformate in pretesti per raggiungere zone intime. Lei si è costituita parte civile e due giorni fa, mercoledì 13 dicembre, ha ricostruito gli episodi contestati davanti al collegio dei giudici presieduto da Gilberto Casari.
La seduta in cui si è verificata la presunta violenza sessuale
Come raccontato da La Gazzetta di Mantova, la giovane si era rivolta al 60enne su consiglio della sorella. Anche lei, infatti, si era sottoposta ai suoi trattamenti per risolvere un problema alla schiena senza, però, riscontrare alcun atteggiamento equivoco o scorretto. La presunta vittima, invece, ha raccontato che partendo dal collo l'imputato sarebbe sceso con le mani sempre più in basso, fino a raggiungere le parti intime.
Di quanto accaduto quel giorno ne aveva subito parlato con la sorella, una volta tornata a casa, e con gli altri familiari. Poco dopo si è rivolta al 1522 e si è consultata con un'operatrice del servizio che gestisce le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. Così è scattata la denuncia nei confronti del 60enne.
La denuncia e le testimonianze in aula
La sorella della presunta vittima ha spiegato che la giovane donna non ha sporto subito denuncia "perché aveva paura di non essere creduta e anche per timore di ripercussioni da parte dell’uomo". Il 60enne, infatti, sarebbe un uomo conosciuto dalla loro famiglia, nonché padre di un amico del loro fratello. Al termine delle indagini, coordinate dalla pm Paola Reggiani, l'uomo è stato rinviato a giudizio per violenza sessuale.
Dopo quell'episodio, il fisioterapista e la ragazza si sono scambiati solo un messaggio in cui lei gli rimproverava la presunta aggressione sessuale nei suoi confronti. In aula hanno testimoniato anche un collaboratore del sanitario e una paziente del 60enne ed entrambi hanno riferito di non aver mai notato atteggiamenti scorretti da parte dell’imputato. La prossima udienza è stata fissata per il 4 luglio, in cui ci sarà la discussione ed è attesa la sentenza.