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“Mi diceva ritardata, mongoloide, bambina disabile”: parla un’altra dipendente vessata dal manager dei vip

Dopo il racconto di una 23enne, che ha denunciato alle forze dell’ordine di essere stata aggredita dal suo ex datore di lavoro nonché titolare della New Home Solution, un’altra giovane ha contattato Fanpage.it raccontando di essere stata vittima di insulti da parte dello stesso.
A cura di Ilaria Quattrone
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Dopo il racconto di una 23enne, che ha denunciato alle forze dell'ordine di essere stata aggredita dal suo ex datore di lavoro nonché titolare della New Home Solution, un'altra giovane ha contattato la redazione di Fanpage.it raccontando di essere stata vittima di insulti da parte dello stesso. È stata proprio la storia della 23enne a spingerla a raccontare. Le due società hanno voluto smentire quanto raccontato dalla 23enne, anche se da quel momento sembrano essere sparite dal web.

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Paola (nome di fantasia, ndr), raggiunta da Fanpage.it, ha lavorato per pochissimo tempo: solo un paio di mesi nel 2023. Anche lei ha raccontato di essere entrata in contatto con la società tramite Linkedin: "Dopo una settimana ha iniziato a scrivermi a orari improbabili sul mio telefono personale: mi contattava all'una o alle due di notte. In quei momenti, ho capito che c'era qualcosa che non andava. Alternava momenti di tranquillità a momenti di ira che manifestava con insulti".

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Gli insulti negli audio e nelle conversazioni, di cui Fanpage.it è entrata in possesso, sono diversi: "ritardata, mongoloide, bambina disabile, handicappata, celebrolesa" e ancora "deficiente, cretina". Nelle chat si susseguono le bestemmie e richieste con minacce e toni accusatori. In un audio si sente il suo ex datore di lavoro dire: “È una ritard*, mongoloide.." e ancora "Vi voglio mandare affancul**".

In un altro: "Io non ti posso controllare come una bambina disabile, ti comporti come se fossi h****ppata, come se fossi celebrolesa, avevi la maestra di sostegno alle elementari?"

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"Mi faceva lavorare per otto ore in una stanza da sola perché diceva che non mi sopportava", precisa ancora. Una situazione insostenibile che l'aveva quindi spinta a lasciare quel posto di lavoro: "L'ultimo mese sono stata pagata però solo la metà". M.I.E. al momento è in attesa di conoscere gli sviluppi della sua denuncia.

Paola sta ancora valutando se recarsi dalle forze dell'ordine o buttarsi questa storia alle spalle non avendo avuto conseguenze fisiche e già altre ragazze sono pronte a raccontarci la loro storia.

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