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Merate, scende dall’auto per prestare soccorso e viene travolto da un camion: muore un 29enne

Si chiamava Sebastiano Randone il ragazzo di 29 anni morto venerdì sera dopo essere stato travolto da un camion lungo la tangenziale esterna di Milano. La vittima era scesa dalla sua auto dopo aver fatto un lieve incidente con un furgone per accertarsi che l’altro automobilista stesse bene. Poi il fatale schianto. Il padre del ragazzo su Facebook: “È morto da eroe”.
A cura di Giorgia Venturini
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Sebastiano Randone foto Facebook
Sebastiano Randone foto Facebook

È morto "da eroe", come scrive il padre Gianluca sui social. Sebastiano Randone, 29 anni residente a Merate, in provincia di Lecco, è il ragazzo coinvolto nel tragico incidente di venerdì sera 23 ottobre sulla tangenziale esterna di Milano all'altezza di Pozzuolo Martesana e Gessate, alle porte della Brianza. Sebastiano stava tornando a casa quando è stato coinvolto in un tamponamento. Nulla di serio. Pochi secondi dopo l'incidente però Sebastiano avrebbe deciso di scendere dalla propria auto per assicurarsi che anche l'altro uomo coinvolto, l'autista di un furgone, stesse bene. È stato proprio mentre era in strada che un camion, che transitava proprio in quel momento sulla tangenziale, lo avrebbe travolto uccidendolo sul colpo. Immediati i soccorsi: sul posto sono intervenuti i paramedici del 118 e i medici dell'automedica, ma i disperati tentativi di rianimare il giovane sull'asfalto si sono rivelati inutili. L'équipe medica non ha potuto far altro che accertare il decesso.

Il messaggio al padre pochi minuti prima dello schianto

A Merate tutti conoscevano Sebastiano, così come a Calco, Airuno e a Cornate d'Adda in Brianza. "Vi vorrei ringraziare a tutti per aver condiviso attimi di vita di mio figlio – scrive il padre su Facebook – e di esservi stretti nel mio dolore. In questo momento non so cosa dire. Non ho parole per quello che è successo. So per certo che Sebastiano è andato via da eroe". Proprio al padre, pochi minuti prima dell'incidente, il 29enne aveva inviato un messaggio vocale: voleva rassicurarlo che stava facendo tardi ma che andava tutto bene. Poi il tamponamento, la decisione di andare a sincerarsi delle condizioni dell'altro automobilista e quindi la tragedia.

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