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Mentre Milano annega per il maltempo Comune e Regione litigano sulle responsabilità e i cittadini restano con l’acqua alla gola

Mentre i cittadini di Milano e di altri comuni della Lombardia sono costretti a guadare le strade per andare a lavorare, Comune e Regione litigano sulle responsabilità. Ma la verità è che sono anni che il fiume Seveso esonda e nessuno ha ancora fatto abbastanza: gli allagamenti di oggi ne sono la conferma.
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La situazione di Milano dopo il violento nubifragio avvenuto nella notte fra lunedì 30 e martedì 31 ottobre è desolante. Le strade, anche quelle del centro città, sono allagate, i mezzi pubblici di superficie hanno fra i 30 e i 40 minuti di ritardo e le stazioni della metropolitana, in particolare quella di Garibaldi, sembrano piscine con cascate d'acqua che scorrono per le scalinate e impongono anche lo stop dei treni. Le persone sono costrette a guadare le strade non potendo utilizzare né l'auto, per le restrizioni per l'area B e l'area C che non sono state sospese neanche in questo caso, oltre che per gli allagamenti. Fortunatamente non ci sono vittime, né feriti, ma ora – non appena l'acqua si asciugherà – bisognerà fare la conta dei danni, fra alberi caduti e strade distrutte.

In tutto questo, mentre i cittadini sono sopraffatti dalla situazione e dai disservizi, devono anche sorbirsi i litigi fra Comune di Milano e Regione Lombardia (il primo guidato dal centrosinistra, il secondo dal centrodestra) che si rimbalzano la palla sulle responsabilità. In particolare per l'esondazione del torrente Seveso. La 118esima negli ultimi 50 anni.

Il primo a lanciare la pietra nello stagno, che nel frattempo è divento un lago, è l'assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, che sulla sua pagina Facebook sta facendo la telecronaca della situazione che i cittadini stanno già vivendo di persona. "E qualcuno – scrive Marco Granellidice ancora che le vasche non servono. La vasca di Milano è in collaudo, ma le altre, quelle di Regione Lombardia, sono indietro".  Il riferimento è all'opera di costruzione di vasche di contenimenti intorno al torrente Seveso che possano servire a raccogliere l'acqua ed evitare, appunto, le esondazioni.

Non si è fatta attendere la replica del Presidente di Regione Lombardia. "Credo che Granelli si dovrebbe occupare di gestire meglio la città, perché credo che non siano mai successe tante situazioni come queste, che dimostrano un completo abbandono", risponde Attilio Fontana. "Lui – ha aggiunto il governatore – dovrebbe preoccuparsi a casa sua, noi il nostro lavoro lo stiamo facendo. Le vasche di laminazione saranno pronte, la prima verrà consegnata entro la fine di gennaio, la seconda entro marzo, stiamo rispettando i tempi". "Di solito è sempre così, – conclude Fontana – quando uno ha la coda di paglia cerca di scaricare sugli altri le sue responsabilità".

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A fontana risponde il capo dell'opposizione al Pirellone. "Trovo veramente incredibile che il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, che è totalmente immobile sul tema del dissesto idrogeologico, in un giorno in cui ci sono tanti territori della regione in grande difficoltà anche per le colpe di Regione Lombardia, giochi a scaricare le proprie responsabilità sull’amministrazione comunale di Milano che peraltro, in relazione al tema del Seveso, è l’unica che ha fatto davvero qualcosa", ha dichiarato Pierfrancesco Majorino, che poi ha però abbassato i toni: "Certamente dovremo lavorare tutti in maniera più seria, senza aizzare le polemiche, ed è sconcertante che sia Fontana, totalmente immobile, a farlo".

Poco dopo è intervenuto anche il primo cittadino milanese, che dice di non voler accusare la Regione ma intanto lancia un'importante frecciatina sull'allerta diramata. "Segnalo – scrive Beppe Salache ieri sera era stata diramata dalla Protezione Civile regionale un’allerta gialla, quindi, in teoria, non preoccupante. Non è certo un’accusa, ma la constatazione di quanta imprevedibilità ci sia nelle condizioni metereologiche".

La verità, come spiega il presidente dell'ordine dei geologi della Lombardia, Roberto Perotti, a Fanpage.it, è che "il problema è ovviamente noto e si ripresenta ad ogni evento piovoso, anche non straordinario o eccezionale". E infatti sono almeno 4 anni che si parla della costruzione di queste quattro vasche, ma al momento ne è stata ultimata soltanto una. Eppure – come ribadisce il dottor Perotti – sono al momento "l'unica soluzione" per evitare quello che è successo oggi.

Inoltre il geologo Perotti spiega che "l'esondazione è così eclatante anche perché il corso d'acqua si dirige verso un'area urbanizzata". E, secondo l'ultimo report dell'Ispra, la Lombardia è la prima regione d'Italia per consumo di suolo per il terzo anno di fila. Ma Milano è la prima città per consumo di suolo pro capite all'interno della regione. Insomma fra Regione e Comune, chi è senza peccato scagli la prima pietra, prima che affondi insieme a tutto il resto. Cittadini compresi.

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Giornalista dal 2012, attualmente sono capo area Milano a Fanpage.it. Già direttore responsabile di Notizie.it, lavoro nell'editoria digitale dal 2009. Docente e coordinatore dell'Executive Master in Digital Journalism dell'Università Umanitaria. Autore di tre libri inchiesta sulla criminalità organizzata. Nel 2019 ho vinto il "Premio Europeo di Giornalismo Giudiziario e Investigativo".
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