Omicidio di Giulia Tramontano

“Mentre Giulia Tramontano tornava con il corredino per Thiago, Impagnatiello ordinava il veleno per ucciderli”

Durante la seconda udienza del processo a Alessandro Impagnatiello è stata mostrata l’immagine del cadavere di Giulia Tramontano. “Momento dolorosissimo”, ha detto l’avvocato della famiglia Tramontano. “Per questo i genitori e i fratelli non erano presenti in aula”
A cura di Francesca Del Boca
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(Con Chiara Daffini)

"Impagnatiello ha acquistato il cloroformio per avvelenare Giulia e il piccolo Thiago proprio mentre si trovava all'aeroporto di Malpensa ad aspettare la compagna. Era stata a Napoli a trovare i genitori, e aveva ricevuto il dono da loro il corredino per il bambino", racconta Giovanni Cacciapuoti, avvocato che assiste la famiglia Tramontano, al termine dell'udienza che si è tenuta stamattina al Tribunale di Milano.

Si è svolta infatti oggi la seconda tappa del processo che vede imputato Alessandro Impagnatiello per l'omicidio della compagna 29enne Giulia Tramontano, incinta al settimo mese del loro figlio Thiago, il 27 maggio del 2022. Il 30enne, reo confesso, è accusato di omicidio volontario aggravato soprattutto dalla premeditazione. Come avvelenare donna incinta, veleno per uomo, sono state le ricerche di Impagnatiello sul web da dicembre 2022, quando la compagna gli ha rivelato di aspettare un figlio, e maggio 2023.

Impagnatiello ha cercato per mesi di avvelenare la compagna incinta

"Si tratta della prova incontestabile che l'intento omicidiario di Impagnatiello fosse chiaro, evidente", secondo l'avvocato della famiglia Tramontano. "Anzi, il fatto che sia avvenuto con uno strumento diverso dal modo che aveva cercato dà prova alla volontà di conseguire la morte di Giulia e del proprio bambino".

Mesi in cui Giulia lamentava con parenti e amiche un permanente stato di malessere, nausee, sapori strani. "Mi sento drogata", scriveva infatti via messaggio a un'amica. E ancora alla madre: "L'acqua sapeva di alcol. Ho buttato via tutta la cassa".

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Le immagini del corpo mostrate in aula

A testimoniare, oggi in aula, sono stati i primi teste. Le forze dell'ordine impegnate nelle indagini, i vicini di casa, l'addetto alle pulizie del condominio di via Novella a Senago. Durante l'udienza è stata mostrata l'immagine del cadavere di Giulia: "Momento dolorosissimo", sempre l'avvocato dei Tramontano. "Per questo i genitori e i fratelli non erano presenti in aula". Al loro posto il fidanzato della seconda figlia Chiara, Francesco Ranucci.

Le lacrime di Impagnatiello davanti alle fotografie del corpo straziato della 29enne? "È il suo ruolo durante il processo. Per vedere sollevato il suo percorso giudiziario può contare solo sull’eventualità che il suo agito sia stato causato da uno stato di agitazione mentale". In poche parole, l'unica via per evitare l'ormai quasi scontata pena dell'ergastolo.

La perizia psichiatrica su Impagnatiello

E così resta ancora da stabilire quella che sarà la linea difensiva portata avanti dalle avvocate di Impagnatiello: verrà infine chiesta alla Corte di Milano, come sembra dalla scelta di presentare solo psichiatri e psicologi come testimoni, una perizia psichiatrica che attesti la capacità di intendere e di volere (e dunque l'eventuale imputabilità) del barman di Senago? "Vedremo", hanno dichiarato giusto stamattina, a margine del processo, Samanta Barbaglia e Giulia Gerardini.

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