Mazzette da 2 milioni di euro e auto regalate: come funzionava la corruzione per le Olimpiadi di Milano Cortina
Si indaga sulle Olimpiadi 2026. Nella mattinata di oggi, martedì 21 maggio, la Guardia di Finanza è entrata negli uffici milanesi di Fondazione Milano-Cortina per eseguire alcune perquisizioni a seguito dell'apertura della fascicolo della Procura di Milano che indaga per corruzione e turbativa d'asta. Tra gli indagati c'è l'ex amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina, Vincenzo Novari, Massimiliano Zuco, ex dirigente della Fondazione, e Luca Tomassini, ex rappresentante legale della Vetrya, (ora Quibyt) che si era aggiudicata l'incarico per lo sviluppo dei servizi digitali delle Olimpiadi e Paraolimpiadi Milano-Cortina 2026. Al centro delle indagini c'è la gestione dei servizi informatici per la gestione dei Giochi Olimpici. Ma come avveniva la corruzione? Quali accordi e soldi si nascondono dietro gli appalti?
Come funzionava la corruzione per l'appalto dei servizi digitali per le Olimpiadi
Nel mirino delle Fiamme Gialle ci sono Vincenzo Novari e Massimiliano Zuco, quest'ultimo già responsabile dei processi innovativi nel comitato organizzatore: secondo l'accusa questi, quando erano ai vertici di Fondazione Milano-Cortina, o meglio "nella loro qualità di pubblici ufficiali per le loro funzioni tipiche di carattere provvedimentale e amministrativo esercitate all'interno della Fondazione" avevano compiuto "atti contrari al proprio ufficio e segnatamente a favorire l'affidamento delle gare relative al cd ecosistema digitale di Fondazione", come si legge dagli atti delle perquisizioni. In queste gare, i due avevano favorito Luca Tomassini, ovvero amministratore delegato di Vetrya Spa, una società che fornisce servizi informatici e di hosting, quotata in Borsa dal luglio 2016. Agevolazioni in cambio di soldi: da Tomassini infatti hanno ricevuto somme di denaro e anche un'auto Smart indirizzata a Zuco. Per un importo complessivo da capogiro: non inferiori a 1.895.346,60 euro. I fatti risalirebbero al periodo tra marzo 2020 e marzo 2021.
In mano alla Procura ci sarebbero i messaggi scambiati su whatsapp in cui ci sarebbero le fondamenta di un accordo corruttivo tra Novari e Zuco e l'imprenditore Tomassini: nei messaggi sarebbero presenti gli accordi per l'aggiudicazione dei servizi digitali dei Giochi Olimpici e paraolimpici di Milano Cortina 2026. Dalle indagini della Guardia di Finanza è emerso che tra Fondazione e Vetrya ci sono accordi economici documentati dalle fatture emerse dalla seconda nei confronti della prima per un importo complessivo di 816.859 euro tra il 30 settembre 2020 e il 30 aprile 2022. Sarebbe poi stata la stessa Vetrya ad annunciare la sua vittoria alla gara d'appalto: ha affidato la notizia in un post Twitter del 15 marzo 2021.
Le Fiamme Gialle si sono insospettite su tre affidamenti a Vetrya di servizi relativi al così detto ecosistema digitale operati da Fondazione tra marzo 2020 e gennaio 2021: ovvero sviluppo delle piattaforme web e mobile; servizi licensing office 365, Hosting in Cloud e Operation; implementazione Microsoft Azure Information Protection. A gestire tutto sarebbe stato Zuco "sempre attivo con Tomassini in palese violazione degli elementari criteri di trasparenza ed imparzialità nella aggiudicazione di gare pubbliche", spiegano gli atti della Procura.
I rapporti tra Tomassini e Fondazione per aggiudicarsi il logo di Milano-Cortina 2026
Accordi e strette di mano che non hanno fatto altro che consolidare un rapporto già avviato tra Novari e l'ad di Vetrya. Tra Tomassini e Novari ci sarebbero infatti stati rapporti pregressi, tanto che il primo si è adoperato "in ambito tecnologico sul tema Olimpiadi appena viene reso pubblicamente noto il nominativo di Novari come Ceo mentre ancora non era stata costituita la fondazione". E ancora: quando Vetrya nel 2021 viene messa in liquidazione, Tomassini diventa amministratore delegato della società Quibyt Srl. Nonostante questo cambio di denominazione le relazioni commerciali di Tomassini con la Fondazione sono rimaste invariate. Anzi, "alimentate da fatture emesse dalla Quibyt".
Gli accordi tra Zuco e Tomassini si sarebbero attivati anche per pilotare a loro favore il televoto pubblico, gestito proprio da Vetrya, per fare in modo che uno dei due loghi di Milano-Cortina 2026 avesse la meglio sull'altro. Tutto in "violazione dell'idea stessa di una giuria popolare alla quale fosse deputata, in via esclusiva la scelta del logo". Secondo la Procura, Novari avrebbe anche favorito l'assunzione in Fondazione Milano-Cortina di una "cerchia di soggetti conosciuti da Novari stesso nell'ambito di suoi precedenti incarichi dirigenziali". Tutto ora dovrà essere accertato in sede giudiziaria.