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Maxi rissa notturna nelle case popolari a Milano, un bambino in ospedale

Spranghe, bastoni, bombe carta. Il bilancio finale della rivolta scoppiata tra 60 inquilini (abusivi e non) delle case popolare di via Bolla è di tre feriti: una donna di 44 anni, un ragazzino di 17 e un bambino di 2 anni.
A cura di Francesca Del Boca
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L'intervento in via Bolla (Facebook)
L'intervento in via Bolla (Facebook)
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Spranghe, bastoni, bombe carta. E un bilancio finale di tre feriti, tutti romeni: una donna di 44 anni, un ragazzino di 17 e un bambino di 2 anni. È stata una vera e propria rivolta popolare quella che è avvenuta ieri sera (intorno alle 21) in via Bolla, quartiere Gallaratese di Milano: ci sono volute due ore di tempo e più di dieci volanti della polizia con gli agenti in tenuta anti sommossa per sedare il sollevamento degli inquilini delle palazzine Aler. Un assetto di guerra, con ben sessanta persone a fronteggiarsi tra urla e colpi violenti. Secondo le prime ricostruzioni, alla base della maxi rissa per strada ci sarebbero le tensioni che nel tempo si sono accumulate tra gli inquilini abusivi, ovvero più del 90 per cento degli abitanti nel complesso.

Un buco nero

Non è la prima volta che le forze dell'ordine intervengono in via Bolla. A febbraio, un incendio divampato nelle parti comuni piene zeppe di spazzatura, probabilmente causato da un allacciamento abusivo alle centraline delle cantine, aveva innescato tensioni e polemiche. E citofoni saltati, porte rotte, ammassi di rifiuti sparsi sulle scale a ostruire il passaggio, sporcizia, crepe, intonaci scrostati e muffe, la luce degli spazi comuni inesistente. Gli ascensori spesso fuori uso, utilizzati come servizi igienici. Gli abusivi superano l'80 per cento, nei quasi 250 appartamenti delle palazzine popolari. Dei fortini ormai di illegalità e degrado, buco nero nella Milano che cresce guardando i grandi appuntamenti internazionali come le Olimpiadi del 2026. I piani di riqualificazione? Solo in cantiere. Li aveva annunciati Alessandro Mattinzoli, assessore regionale alla Casa, insieme ai vertici di Aler lo scorso aprile. Intanto c'è chi propone addirittura l'abbattimento delle palazzine.

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Abbandonati

"Via Bolla è una vergogna per il Municipio, da vent'anni continua la stessa storia", lamenta il vice presidente del Municipio 8 Fabio Galesi. "Da diversi giorni si verificano risse e aggressioni. Siamo stufi della situazione di illegalità e degrado prodotto dai palazzi Aler totalmente fuori controllo. Nonostante ciò, non arrivano risposte da parte di Regione Lombardia e Aler sul futuro di quest'area, diventata terra di nessuno". Fa eco Giulia Pelucchi, presidente del Municipio 8. "Botte, spranghe, coltelli, bombe carta, spari. Il denominatore comune di questi avvenimenti è sempre il solito: la totale indifferenza della proprietà di queste case, delle sue occupazioni abusive, la mancanza di volontà nel proporre soluzioni e la riqualificazione di questi stabili", scrive su Facebook. "La storia è arcinota, abbiamo chiesto mesi fa una commissione sul tema, ci hanno risposto di attendere in attesa di avere notizie su ciò che ne sarà della riqualificazione. Purtroppo il tempo è scaduto. Regione Lombardia, se ci sei, batti un colpo! Nel frattempo speriamo non accada l’irreparabile".

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