Maxi rissa a Peschiera del Garda, denunciati i primi quattro ragazzi
Quattro persone sono state denunciate per resistenza a pubblico ufficiale e rissa, nell'ambito delle indagini sulla maxi rissa di Peschiera del Garda (Verona) del 2 giugno scorso. Gli indagati, ragazzi tra i 18 e i 20 anni, sono stati identificati grazie ad alcune testimonianze, alle immagini delle telecamere e ai filmati pubblicati sui social. Si cercano altri responsabili dei tafferugli. Sarebbero stranieri residenti in Italia, partecipanti al mega raduno sul lungolago lanciato dal video «L’Africa a Peschiera», che ha dato appuntamento ai giovanissimi delle provincie lombarde e venete sulla spiaggia libera tra Peschiera e Castelnuovo per il giorno di festa del 2 giugno. Nel secondo filone dell’inchiesta, quello sulla violenza sessuale a cinque ragazze di Pavia e Milano avvenuta sul treno tra Peschiera e Desenzano del Garda, non risultano invece a oggi iscrizioni nel registro degli indagati. Ma intanto, giusto stamattina il prefetto di Verona, Donato Cafagna, ha presieduto una riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza a cui hanno preso parte anche i sindaci del lungolago e i rappresentanti di Trenord.
Come allo stadio
Durerà infatti per un mese il nuovo sistema di filtraggio per chi viaggia lungo le stazioni che da Milano portano a Peschiera del Garda: controllo a monte dei biglietti, divieto di vendita e detenzione di alcol (sia in vetro che in lattina), identificazione delle persone. Proprio come allo stadio. È il nuovo provvedimento messo a punto dalla prefettura di Verona, in collaborazione con le altre prefetture dei comuni coinvolti. Il prefetto, Donato Cafagna, intende così evitare che in futuro si possano ripetere situazioni come quella del 2 giugno: la maxi rissa a Peschiera del Garda, con una massa di 2.500 giovani che si sono riversati in giro per la città e le tensioni scoppiate a catena dopo il furto di un portafogli, e le molestie di gruppo sul treno che da Gardaland porta a Milano.