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Maxi blitz in Italia, Svizzera, Albania e Polonia: arrestate 61 persone, a Brescia i magazzini per la droga

La Guardia di Finanza ha effettuato un blitz che coinvolge, tramite le forze dell’ordine locali, ben quattro Paesi: in provincia di Brescia gli hub per lo stoccaggio della droga.
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Immagine di repertorio
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Alle prime ore di oggi, mercoledì 25 settembre, la Guardia di Finanza ha avviato un'importante operazione di polizia in Italia, Albania, Svizzera e Polonia per arrestare (solo nel nostro Paese) oltre 60 persone che, secondo le loro indagini, risulterebbero costituire un'organizzazione criminale dedita al traffico interazione di stupefacenti. Il clan avrebbe la sua sede principale a Brescia, da qui è partita tutta l'inchiesta. Al blitz stanno partecipando, oltre ai reparti speciale delle fiamme gialle italiane, anche le forze di polizia albanesi, polacche e svizzere e Eurojust, l'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione giudiziaria.

Soltanto in Italia è stato necessario l'impiego di circa 400 agenti per mettere organizzare il blitz che, dall'alba di oggi, è scattato contemporaneamente in ben quattro Paesi: l'obiettivo è disarticolare un'associazione criminale che smerciava droga fra l'Italia, l'Albania, la Svizzera e la Polonia. Al momento, soltanto nel Bel Paese sono stati già compiuti 61 arresti, disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Brescia, dove – secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – ci sarebbe la base di tutto il traffico illecito.

Inoltre, secondo la Guardia di Finanza, l'organizzazione avrebbe messo in piedi un sistema definito "collaudato" per riciclare i proventi del narcotraffico mediante l'emissione di "fatture per operazioni inesistenti". Per questo motivi i magistrati hanno già disposto il sequestro preventivo di beni, finalizzato alla confisca, per un valore di oltre 60 milioni di euro. Nella provincia di Brescia ci sarebbero dei veri e proprio hub per lo stoccaggio e la conservazione della droga proveniente dal Sud America. Per portare a termine le indagini è stato fondamentale riuscire a entrare in chat criptate.

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