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Mauro Pedrotti uccide la madre a Puegnago del Garda: “Urlava il mio nome. Ora mi sento libero”

Mauro Pedrotti, 57enne di Puegnago del Garda, lo scorso 7 febbraio ha ucciso la madre Santina Delai stringendole uno strofinaccio da cucina al collo e inscenando una rapina finita male. La donna è stata trovata senza vita poche ore dopo.
A cura di Francesca Del Boca
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"Mentre stavo strangolando mia mamma con uno straccio ho pensato di inscenare un furto, aprendo alcuni cassetti e tirando fuori alcune magliette. Ci ho messo un quarto d'ora, lei invocava il mio nome". È crollato dopo ore di interrogatorio Mauro Pedrotti, il 57enne che lo scorso 7 febbraio ha ucciso la madre Santina Dellai, 78 anni, nel suo appartamento di Puegnago del Garda (Brescia).

Il vicino di casa: "Ho sentito le urla"

Una versione confermata anche da un vicino di casa, che ha spiegato agli inquirenti di essersi svegliato intorno alle 5 di mattina del 7 febbraio scorso e di aver chiaramente udito l'aggressione. "Sentivamo delle urla, in famiglia abbiamo tutti aperto gli occhi di soprassalto. Santina invocava un nome corto, che iniziava con la M".

Mauro Pedrotti però, prima di andare al lavoro, lo aveva rassicurato. "La mamma sta bene, l'ho vista poco fa". Poi il tragico ritrovamento del corpo da parte della nuora, ignara delle azioni del marito.

La confessione del figlio Mauro Pedrotti

"Era una donna oppressiva, non voleva che io e mia moglie vendessimo la casa e la lasciassimo da sola. Mia mamma mi rimproverava ogni volta che andavamo in vacanza, mi comandava. L'ho uccisa perché ero stufo del suo carattere, abitavamo troppo vicini", ha confessato l'uomo, dirimpettaio della donna in un quartiere di villette sul lago di Garda, durante l'interrogatorio in caserma a Brescia. "Io ho sofferto per questa ennesima discussione. Negli ultimi giorni lei cenava in casa mia ma con mia moglie, mentre io ero in disparte".

Negata la premeditazione per l'omicidio di Santina Delai

"Così sono andato in casa sua e ho pensato di ucciderla, volevo farlo da una quindicina di giorni. Prima l'ho strangolata a mani nude e poi ho usato uno strofinaccio, lei non ha opposto resistenza". In seguito, alla presenza del legale ritratterà: "Non ho premeditato di ucciderla, ma ho pensato di farlo solo la mattina del 7 febbraio 2024. Non so cosa mi sia preso in quel momento". Ma dichiarerà anche: "Ora mi sento libero, non ho più questa civetta sulla spalla. Anche se mi dispiace di averla uccisa".

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