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Mauro Pamiro, i genitori del professore trovato morto in un cantiere chiedono nuove verifiche

Mauro Pamiro è stato trovato senza vita in un cantiere a Crema il 29 giugno 2020. La moglie, Debora Stella, è stata indagata per omicidio volontario, ma per la Procura si è trattato di suicidio e ha chiesto l’archiviazione. I genitori del professore, però, si oppongono chiedendo nuove verifiche. Si attende la decisione del gip.
A cura di Enrico Spaccini
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Il professore Mauro Pamiro
Il professore Mauro Pamiro

Il professore di informatica e musicista Mauro Pamiro è stato trovato senza vita la mattina del 29 giugno 2020 in un cantiere di via don Mazzolari a Ceema (in provincia di Cremona). Quello stesso pomeriggio sua moglie Debora Stella venne ascoltata dagli investigatori in commissariato e dichiarò di aver colpito il coniuge con un bastone e che a prova di ciò erano rimaste copiose tracce di sangue.

Dopo quelle affermazioni, venne ricoverata per 15 giorni nel reparto di Psichiatria e ora, tre anni dopo, il pm Davide Rocco che coordina le indagini chiede per la seconda volta l'archiviazione della sua posizione, in quanto indagata con l'ipotesi di reato di omicidio volontario del marito. Richiesta alla quale i legali della famiglia di Pamiro si sono opposti.

"Stella è completamente estranea alla morte del marito"

Davanti alla gip di Cremona Giulia Masci, che si è riservata la decisione, ha parlato anche l'avvocato difensore di Debora Stella: "La moglie di Mauro Pamiro è completamente estranea alla morte del marito", ha dichiarato il legale Mario Palmieri, "le sue confessioni sono del tutto inattendibili".

A sostegno della sua posizione ha menzionato il supplemento di indagine già svolto: "In giardino, in casa, sull’auto, non è stato trovato sangue, pur avendolo cercato con il Luminol", ha fatto notare, "sulla testa di Pamiro non ci sono lesioni".

Gli scenari ipotizzati

La consulenza del medico legale ha già affermato come le lesioni interne che hanno causato la morte di Pamiro "sono compatibili con una precipitazione dall'alto". Perciò, gli scenari che sono stati ipotizzati sono tre: una caduta accidentale dall'esterno del ponteggio, una caduta conseguente a una spinta di terzi e una caduta da un tetto conseguente a un salto volontario.

Per la Procura, il più attendibile è il terzo. Secondo il pm Rocco, si è trattato di suicidio e per questo motivo ha chiesto di nuovo l'archiviazione della posizione di Stella. I genitori di Pamiro, però, si sono sempre opposti a questa ricostruzione e quindi hanno chiesto nuove verifiche.

Gli elementi da chiarire

Una telecamere aveva ripreso Pamiro camminare nella notte tra il 28 e il 29 giugno 2020. I filmati hanno mostrato che il 44enne non si è fermato nel cantiere di via Camporelle, ma lo ha oltrepassato di circa 150 metri. Imboccata via San Francesco, arriva in via Cabrini. Un suo ritorno verso il cantiere non è stato ripreso.

Il professore è stato trovato senza vita la mattina successiva. La posizione del corpo ha fatto sospettare i familiari che Pamiro sia stato spostato da qualcuno. I dubbi si concentrano anche su un forellino trovato in mezzo alla fronte del 44enne. Per la difesa è stato causato da un frammento di tegola, ma la difesa vuole effettuare in merito altre verifiche. Ora si attende la decisione del gip sull'eventuale archiviazione o il prosieguo degli accertamenti.

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