Mauro Gadda, l’imprenditore milanese ucciso e bruciato in Romania: Valentin e Carmen hanno confessato
Non sarebbe stata la gelosia il motivo che ha portato Valentin Barbaleu a uccidere, o meglio massacrare, Mauro Gadda. Il 27enne romeno e sua moglie Carmen (23 anni) in realtà avevano intenzione di rapinarlo. Come riportano le fonti giudiziarie del sito d'informazione Gandul, i due lo avrebbero confessato agli investigatori del Tribunale del distretto Ilfov di Bucarest. I due coniugi sono gli unici sospettati dell'omicidio dell'imprenditore di Busto Garolfo avvenuto nella notte del 7 maggio e al momento si trovano in arresto, in custodia cautelare.
Rapina come unico movente
Inizialmente, Valentin aveva detto di aver preso a pugni Gadda perché geloso della relazione che aveva con sua moglie. Lei, invece, aveva detto di non saperne nulla. L'ipotesi dell'imboscata, però, sembra essere stata smentita poche ore dopo dallo stesso Valentin. I due volevano rapinarlo. Sapevano della buona situazione economica di Gadda: socio di un'azienda produttrice di filtri per l'acqua, era entrato nella cerchia degli imprenditori più importanti del settore in Romania. Inoltre, il milanese aveva da tempo iniziato una relazione con Carmen, la moglie di Valentin. I genitori della 23enne hanno raccontato come l'imprenditore stesse aiutando economicamente Carmen e i figli che ha avuto con Valentin.
L'omicidio
Il 27enne romeno, però, è un tipo violento. È stato condannato due volte, una nel 2019 e poi nel 2020, per violenza domestica anche ai danni di uno dei due bambini. Perciò lei si era allontanata. Anche se la sera del 7 maggio erano insieme in quella casa ad Aleea Livezilor, nel quartiere Ferentari di Bucarest, ad aspettare Gadda. Probabilmente ha provato a difendersi, e nello scambio di colpi con Valentin ha avuto la peggio. Poi, come ha ricostruito il sito Antena 3, in meno di un'ora e 45 minuti si sono sbarazzati del corpo: prima tagliandolo a metà, poi caricandolo nella Dacia Logan che la vittima aveva usato per raggiungerli, infine dando fuoco alla vettura con il corpo dentro.
La distruzione delle prove
Cadavere, tappeto, effetti personali e le altre prove tutte raccolte in più bagagli. Saliti in macchina intorno alle 4 di notte, hanno raggiunto le campagne di Magurele e dato fuoco all'auto. Sono tornati alle 6 e 5 minuti, per poi ripetere tutto altre due volte. Le condizioni in cui è stato trovato il cadavere di Gadda non consentono, al momento, una ricostruzione esatta di come e quando sia morto. Per quanto riguarda il dove, invece, in quell'appartamento sono state trovate sue tracce di sangue.