Matteo Salvini: “Nel 2030 potremmo avere la prima centrale nucleare in Lombardia”
Matteo Salvini torna sulla questione energia nucleare in Lombardia. E lo fa, stavolta, prospettando orizzonti ben precisi. "Il nucleare di ultima generazione prevede sette anni di lavorazione. Siamo nel 2022: dunque nel 2030, se la Lombardia volesse essere capofila, potremmo avere la prima produzione energetica di questo tipo”. Lo afferma il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel suo intervento a Lombardia 2030.
Ed esorta a fare il prima possibile. “Mi fa piacere che anche la Coldiretti dica che servono energie di tutti i tipi, quindi le rinnovabili sicuramente, ma anche il nucleare. Mi si dice che ci si mette tanto, ma se mai si comincia, mai si arriva”.
La prima centrale nucleare d'Italia a Baggio (Milano)
Una proposta che arriva dopo quella di costruire una centrale nella periferia ovest di Milano, zona Baggio, arrivata la scorsa estate dal palco del 51esimo convegno dei Giovani Imprenditori. "Ci sono 441 reattori nucleari funzionanti nel mondo, di cui 104 in Europa e 56 solo in Francia. In Italia, zero", disse il leader della Lega. "È necessario che il nostro Paese investa nel nucleare di ultima generazione, sicuro e pulito. E vorrei che un futuro reattore fosse ospitato nella mia Milano. Lo voglio nel mio quartiere, Baggio".
"Il nucleare? Nessun problema, energia sicura e pulita"
Attirandosi le ire dei residenti in rivolta: "È un pazzo", è stato il commento più morbido, tra gli abitanti del quartiere milanese di Baggio. Ma lui è è andato avanti a testa alta, senza lasciarsi condizionare. Fino a oggi. "Che problema ci sarebbe?", aveva dichiarato del resto mesi fa, quando l'allora ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani aveva aperto uno spiraglio. "Il nucleare è un'energia molto più pulita e molto meno pericolosa rispetto ad altre. Secondo me è stato un errore fermarsi in passato. Se uno già dice no a valutare, dimostra chiusura mentale".
Frena Silvio Berlusconi sul nucleare in Lombardia: "In Italia sì, ma non in Brianza"
E se il capo del Carroccio continua la sua personale battaglia sul nucleare in Lombardia, frena il suo compagno di coalizione Silvio Berlusconi. "Nessun Paese al mondo costruirebbe una centrale nucleare in una zona non solo densamente abitata, ma già satura di impianti industriali", dichiarò infatti il Cavaliere in diretta televisiva. "In Brianza si tratta semmai di ricuperare e riqualificare il paesaggio, che era bellissimo e in molte aree è stato compromesso". Non nel giardino di casa, insomma.