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Matteo, il 16enne che ha salvato i passeggeri del treno deragliato: “Attimi di paura, ma volevo aiutare tutti”

Matteo è il ragazzo di 16 anni che ieri si trovava sul treno regionale deragliato in provincia di Brescia: è stato lui, come ha raccontato a Fanpage.it, ad azionare il freno d’emergenza.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Sono stati tre minuti di pura follia. È stato molto spaventoso": a dirlo a Fanpage.it è Matteo Pablo, il ragazzo di 16 anni che ieri sera, sabato 10 dicembre 2022, ha azionato il freno di emergenza che ha fermato il treno 969 che è deragliato sulla linea Brescia-Iseo-Edolo.

"Io sto bene. E per fortuna anche gli altri passeggeri anche se siamo tutti un po' scossi. La preoccupazione maggiore è stata per il bambino che si trovava sul vagone. Fortunatamente anche lui sta bene anche se immagino che sia rimasto traumatizzato", ha raccontato.

Matteo si trovava sul quel treno insieme a un amico: "Siamo saliti nell'ultimo vagone del treno. A un certo punto mi ha scritto una conoscente e ci siamo spostati nel penultimo, quello che poi è risultato essere il più inclinato. Ero seduto dalla parte del finestrino e dopo qualche minuto abbiamo sentito traballare il convoglio. Con il corpo andavamo un po' a destra e un po' a sinistra. All'inizio pensavamo fosse normale, ma dopo poco abbiamo capito che c'era qualcosa che non andava".

Il racconto di Matteo

Il racconto del 16enne è da incubo: "Non riuscivamo in alcun modo a stare fermi sui sedili e c'era polvere ovunque. Il bambino si trovava accanto a noi con il padre che cercava in tutti i modi a tenerlo fermo. La parte che sovrastava le porte, tanto era forte la scossa, stava cadendo giù e potevamo vedere gli ingranaggi".

E in quel momento che coraggiosamente scavalca un amico e si dirige verso l'ingresso dove ha poi tirato il freno d'emergenza: "Lì ci siamo subito fermati e ho tirato la leva dell'apertura delle porte che non si sono aperte subito: si sono spalancate di poco, con un po' di forza abbiamo fatto scendere tutti. Io e il mio amico siamo scesi per ultimi: sapendo che poi non c'era nessuno, siamo scesi anche noi".

L'immagine che si sono trovati davanti, una volta scesi, era spaventosa: "Abbiamo visto che i primi due vagoni erano sui binari: effettivamente non si sono resi conto di quanto era accaduto agli altri due. Il mio era quello inclinato a destra e l'ultimo a sinistra".

Matteo Pablo spiega che solitamente è possibile sentire qualche rumore o tremolio durante gli scambi, ma solitamente "è tutto tranquillo. Ieri, per la prima volta, stava degenerando la situazione. Ci siamo tutti spaventati. Fortunatamente stiamo tutti bene perché ci siamo fermati in tempo".

I passeggeri sono stati portati in stazione a Iseo

Tra gli eroi di ieri c'è anche il macchinista che "per fortuna ha preso la velocità giusta ed è riuscito a fermare il treno. Quando siamo scesi, un minuto dopo è arrivato il capotreno che solo allora ha capito che avevamo deragliato. Alcuni passeggeri si sono subito lamentati chiedendo come mai nessuno si fosse accorto di quanto stava accadendo, ma effettivamente potrebbero non essersene notato perché i primi due vagoni erano sui binari".

Dopo essere sceso, il capotreno ha avvisato il macchinista e tutti i passeggeri sono stati messi in sicurezza: "Uno dei due ci ha indirizzato verso la stazione di Iseo perché eravamo a duecento metri perché è successo pochi minuti dopo la partenza. Una volta arrivati sono arrivati gli operatori sanitari del 118, i carabinieri, la polizia locale, la polfer. Hanno fatto una specie di triage chiedendoci i documenti e ci hanno preso i parametri vitali. Nessuno, da quello che so, è andato in ospedale".

Trenord ha poi attivato alcuni bus sostituitivi: "Io dovevo andare a lavoro quindi sono venuti a prendermi i miei parenti, ma da quanto ho saputo gli altri hanno aspettato fino alle 7 di sera. Adesso i disagi saranno molti perché è una linea frequentata da tanti studenti".

La prontezza di Matteo è stata data anche da anni di insegnamenti da parte della zia: "Ho fatto tutto questo per tutti. So come procedere in questi casi grazie a mia zia che viaggia molto e fin da piccolo mi ha insegnato cosa fare e cosa non fare".

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