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Matteo Cornacchia, l’operaio con una invalidità schiacciato da una lastra: “Mai proposto un altro incarico”

Matteo Cornacchia è morto nella giornata di mercoledì 24 aprile mentre lavorava nell’azienda Dall’Era Siderurgica a Lograto (Brescia): è emerso che l’uomo avesse una invalidità all’80 per cento. “Mi chiedo come sia possibile che un lavoratore con un’invalidità all’80 per cento lavori da solo sul carroponte”, ha detto a Fanpage.it il coordinatore di Uil Brescia Mario Balio.
A cura di Ilaria Quattrone
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Matteo Cornacchia è morto nella giornata di mercoledì 24 aprile mentre lavorava nell'azienda Dall'Era Siderurgica a Lograto (Brescia). Intorno alle 9 del mattino si è infatti sganciata una lastra di metallo da un carroponte ed è rimasto schiacciato. Nonostante il tempestivo intervento degli operatori sanitari del 118, per lui non c'è stato nulla da fare: è morto. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e sequestrato il macchinario.

Nelle ultime ore, però, è emerso un quadro preoccupante. Sui social, infatti, sono stati pubblicati alcuni messaggi che il 46enne aveva inviato a un'amica: "Sono iscritto alla categoria protetta". O ancora: "Stringo denti e pugni perché di uno stipendio ne ho bisogno finché le gambe reggono cammino solo per il dovere".

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Sul caso si è espresso anche il coordinatore del sindacato Uil Brescia, Mario Bailo, che a Fanpage.it ha detto: "Ci è stato comunicato che questa azienda non farebbe manutenzione né ordinaria né straordinaria dei carroponti a meno che non se ne blocchi uno. Sembrerebbe aver ricevuto diverse segnalazioni. Cornacchia aveva l'ottanta per cento di invalidità: era da quasi un anno che aveva difficoltà a reggersi in piedi quindi a camminare e non avrebbe dovuto lavorare su un carroponte".

"Ci è stato riferito che ci sarebbero pulsantiere mal funzionanti o carroponti che non sarebbero di ultima generazione, ma hanno almeno quarant'anni".

Ma quando si dovrebbe fare la manutenzione ordinaria o straordinaria? "La manutenzione ordinaria si fa quando è segnalato il malfunzionamento di qualche oggetto. Quella straordinaria invece dovrebbe essere fatta o una volta l'anno o anche due volte l'anno. In questo caso specifico, ci è stato segnalato che la manutenzione verrebbe eseguita solo quando si ferma un carroponte. Ci hanno riferito che ci sono casi in cui le due catene laterali di un carroponte funzionerebbero male: una delle due si bloccherebbe e per bilanciare il peso sarebbe necessario utilizzare il doppio telecomando. È un continuo rischio".

"È arrivato il momento che si introduca l'omicidio sul lavoro. Non è pensabile che nessuno paghi se non si rispettano le norme sulla sicurezza. Mi chiedo come sia possibile che un lavoratore con un'invalidità all'80 per cento lavori da solo sul carroponte. Non è pensabile".

Nonostante la sua invalidità, Cornacchia non sarebbe stato destinato ad altra mansione come invece dovrebbe essere in questi casi: "Non gli sarebbe stato proposto nulla altrimenti ci sarebbe andato. In alcune chat rese pubbliche sui social, c'è un passaggio dove l'operaio afferma di volersi rivolgere al patronato per capire come fare considerato che rientrava nelle categorie protette. Avrebbe infatti voluto informarsi sulla possibilità di poter andare prima in pensione. Si stava quindi interessando a come lasciare il posto di lavoro perché per lui era diventato insostenibile".

Nella giornata di ieri, giovedì 25 aprile, l'azienda ha comunicato che è a completa disposizione dell'autorità giudiziaria.

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