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Mattarella conferisce la medaglia d’oro a don Malgesini, il prete degli ultimi ucciso a Como

La medaglia d’oro al merito civile alla memoria è stata conferita dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a don Roberto Malgesini, il sacerdote che si occupava di poveri, migranti e senzatetto ucciso a Como da un clochard. Lo annuncia un comunicato del Quirinale, spiegando che l’onorificenza è motivata dal “luminoso esempio di uno straordinario messaggio di fratellanza e di un eccezionale impegno cristiano”.
A cura di Simone Gorla
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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito la medaglia d'oro al merito civile, alla memoria di don Roberto Malgesini, il sacerdote di Como che da anni si occupava di poveri, migranti e senzatetto, ucciso a coltellate da un clochard lo scorso 15 settembre. 

Medaglia d'oro alla memoria per don Malgesini

"Con generosa e instancabile abnegazione si è sempre prodigato, quale autentico interprete dei valori di solidarietà umana, nella cura degli ultimi e delle loro fragilità, offrendo amorevole accoglienza e incessante sostegno", si legge nella nota con cui il Quirinale ha comunicato l'onorificenza per il sacerdote comasco e per Willy Monteiro Duarte, il giovane ucciso barbaramente a Colleferro.

"Luminoso esempio di fratellanza e impegno cristiano"

"Mentre era intento a portare gli aiuti quotidiani ai bisognosi – prosegue la motivazione -, veniva brutalmente e proditoriamente colpito con numerosi fendenti, fino a perdere tragicamente la vita, da un uomo al quale aveva sempre dato piena assistenza e pieno sostentamento. Luminoso esempio di uno straordinario messaggio di fratellanza e di un eccezionale impegno cristiano al servizio della Chiesa e della società civile, spinti fino all'estremo sacrificio".

Un'intera comunità si è stretta nel dolore per la perdita del sacerdote. Dopo il funerale nella sua città natale in Valtellina, il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa, ha presieduto nella Cattedrale di Como la messa in suffragio alla presenza dei vescovi di Bergamo, Crema e Lodi e in mezzo a tantissime persone legate al sacerdote, tra cui i “suoi” poveri.

Il presunto autore dell'omicidio, Ridha Mahmoudi, 53enne di origini tunisine, irregolare in Italia e con due decreti di espulsione a carico, aveva confessato il crimine dopo l'arresto. Due giorni dopo, nel corso dell'interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari, ha invece negato tutto. Al giudice ha dichiarato: "Non sono io l'autore del delitto, non c'entro nulla".

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