“Materassi nelle pozzanghere e bagni sudici”: il video del Cpr di Milano, sotto inchiesta della Procura
Nei giorni scorsi è emersa la notizia di un'inchiesta della Procura di Milano sulla società La Martinina srl, vincitrice dell'appalto sulla gestione del Centro di permanenza per il rimpatrio di via Corelli a Milano. Sulla base di quanto ricostruito dagli inquirenti, la società avrebbe presentato alcuni "documenti contraffatti e prodotto firme false" per aggiudicarsi l'appalto, che ha poi vinto il 10 ottobre 2022.
Il nuovo video sulle condizioni del Cpr di Milano
Gli investigatori hanno inoltre scoperto come i diritti delle persone trattenute all'interno della struttura non siano rispettati. E infatti il cibo è spesso scadente, le condizioni igieniche sono carenti e non vengono garantite le prestazioni sanitarie. A dimostrazione di ciò, c'è un ulteriore video inviato alla redazione di Fanpage.it: nelle immagini si nota come ci sia sporcizia all'interno della struttura e che nei cortili, allagati a causa della pioggia, vengano lasciati materassi.
"Guarda i materassi dove sono buttati. Guarda, fuori nel cortile. Non puliscono neanche", dice uno dei trattenuti che mostra poi le condizioni dei bagni con docce arrugginite, pareti rovinate e i lavandini dai quali esce giusto un filo d'acqua.
Anche chi aveva effettuato un sopralluogo nel Centro per conto della Procura, aveva documentano come "la pulizia lasciava a desiderare: i bagni erano in condizioni vergognose e le camerate sporche. L'unica pulizia che veniva fatta era per le parti comuni e anche un po' all'acqua di rose".
L'Ente gestore aveva stipulato convenzioni e protocolli falsi
Gli investigatori hanno poi scoperto che, per ottenere l'appalto, l'Ente gestore aveva fornito convenzioni e protocolli falsi con i quali promettevano una serie di diritti, che – come i filmati mostrano – non sono mai stati mantenuti: assistenza sanitaria, informazioni legali, attività ricreative, cibi biologici.
In realtà, come più volte denunciato da Fanpage.it, non sono mai state garantite le corrette cure e la necessarie assistenza sanitaria. Anzi, molti trattenuti non hanno mai ricevuto visite sanitarie specialistiche "per mancanza di fondi". A questo si aggiunge l'assenza di un servizio psicologico e psichiatrico.