Massacrato di botte per una ragazza a Milano, dimesso dall’ospedale con oltre 30 giorni di prognosi: 22enne sporge denuncia

Nella notte tra sabato 15 e domenica 16 marzo la città di Milano è stata teatro di diverse risse che hanno coinvolto decine di persone. In una di queste, due ragazzi, rispettivamente di 22 e 26 anni,sono stati aggrediti e picchiati brutalmente da un gruppo di sei persone in via Fabio Filzi, all'altezza del civico 11, a pochi metri dalla Stazione Centrale di Milano. I due, dopo essere finiti in ospedale in gravi condizioni, questa mattina, lunedì 17 marzo, hanno deciso di sporgere denuncia contro gli aggressori.
L'allarme sarebbe arrivato poco prima delle 3:50 di notte. Secondo quanto appreso da Fanpage.it, il gruppo di aggressori avrebbe avvicinato e poi iniziato a picchiare i due ragazzi per motivi di gelosia nei confronti di una ragazza che era presente al momento dell'aggressione, ma che sarebbe uscita illesa dalla vicenda. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Questura di Milano e gli operatori sanitari del 118, inviati dalla centrale operativa dell'Agenzia regionale emergenza urgenza della Lombardia (Areu) a bordo di tre ambulanze e un'automedica in codice giallo.
Una volta giunti sul luogo dell'aggressione e constatata la gravità delle lesioni riportate dai ragazzi, i medici hanno, però, deciso di portarli d'urgenza in ospedale. Nello specifico, il 22enne, che è stato trovato in arresto cardiocircolatorio con ferite alla testa e altri segni sul corpo, è stato trasferito in codice rosso all'ospedale Niguarda di Milano con manovre di rianimazione in corso dove è poi stato ricoverato in terapia intensiva. Il 26enne è stato, invece, trasferito in codice giallo all'ospedale Fatebenefratelli.
Questa mattina, lunedì 17 marzo, i due ragazzi sono stati dimessi: il 22enne con una prognosi di trenta giorni per una ferita alla mano, il 26enne con una medicazione alla testa per una ferita superficiale. Subito dopo, le due vittime hanno deciso di sporgere denuncia contro gli aggressori. Il caso è stato quindi affidato al commissariato Garibaldi-Venezia che ha già avviato le indagini con lo spoglio delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona con l'obiettivo di risalire all'identità degli aggressori che si sono dati alla fuga subito dopo la violenza.