video suggerito
video suggerito

Mario Boselli aggredito e derubato in pieno giorno: “Il tema della sicurezza a Milano esiste”

Il presidente onorario della Camera Nazionale della Moda ha scritto a sindaco, prefetto e questore dopo la rapina subita: “Si deve fare di più per non distruggere la reputazione di Milano”.
79 CONDIVISIONI
Immagine

Mario Boselli, presidente onorario della Camera Nazionale della Moda, vive in zona Porta Venezia a Milano da circa 75 anni. Ma soltanto nella mattinata di domenica scorsa, 30 luglio, mentre passeggiava in viale Vittorio Veneto con la moglie, gli è capitato di essere aggredito e derubato. Per questo, oltre a denunciare la rapina ai carabinieri, ha deciso di scrivere una lettere a sindaco, prefetto e questore per dire loro che "per tutelare il valore della nostra città, si deve fare di più, per non distruggere la reputazione di Milano".

La rapinati di giorno in Porta Venezia a Milano

Nella mattinata di domenica 30 luglio, Mario Boselli passeggiava sotto bracco con la moglie per viale Vittorio Veneto quando un ragazzo gli si è avvicinato e gli ha chiesto di stringergli la mano. "Sono rimasto subito colpito da quell’atteggiamento e non gli ho dato la mano. Ma a quel punto si è gettato addosso e mi ha afferrato il collo. Mi ha strappato la collanina d’oro e si è divincolato scappando con una velocità da centometrista", racconta.

Boselli attualmente ha 82 anni e non ha avuto modo di rispondere con prontezza, ma subito dopo si è recato dai carabinieri per fare denuncia. "Non tanto – spiega – per la collanina, il cui valore è legato più ai ricordi: era un regalo dei miei genitori, con incisi il mio nome e cognome. Episodi poco piacevoli sono capitati di recente anche ai miei due figli, sempre nella stessa zona".

La lettera di Boselli alle autorità milanesi

Per questo motivo Boselli, oltre alla denuncia, ha voluto scrivere una lettere alle principali autorità cittadine in ambito sicurezza e quindi al questore Giuseppe Petronzi, al prefetto Renato Saccone e al sindaco Beppe Sala: "Ho vissuto i periodi più bui di questa città. A partire dalle Brigate Rosse. Per questo l’episodio in sé non mi ha toccato personalmente, ma credo sia giusto denunciare perché non si distolga l’attenzione dal problema sicurezza".

"Non è vero – continua la lettera- quello che si dice sulla sicurezza: non è solo un tema di percezione. Ma il tema esiste. Non sono turbato per il fatto in sé, ma è bene che se ne parli. Non ce l’ho con nessuno. Ho trovato molta disponibilità da parte delle forze dell’ordine. Ma, per tutelare il valore della nostra città, si deve fare di più, per non distruggere la reputazione di Milano. Tutti dobbiamo fare la nostra parte".

79 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views