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Femminicidio Maria Campai

Maria Campai uccisa “con inaudita violenza”: l’esito dell’autopsia smentisce la versione del 17enne

Maria Campai, la 42enne ritrovata morta nel giardino di una villetta il 26 settembre a Viadana (Mantova) a una settimana dalla denuncia di scomparsa, è stata brutalmente picchiata prima di venire strangolata e uccisa. È quanto è emerso dall’autopsia sul corpo della donna.
A cura di Francesca Del Boca
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Maria Campai, la 42enne ritrovata morta nel giardino di una villetta il 26 settembre scorso a Viadana (Mantova) a una settimana dalla denuncia di scomparsa, è stata brutalmente picchiata a mani nude, prima di essere strangolata e uccisa nel disperato tentativo di difendersi. Una "violenza inaudita" che ha causato alla donna numerose fratture a cranio, sterno e costole prima di morire per asfissia con il collo stretto dall'avambraccio del suo aguzzino.

È quanto emerso dall'autopsia effettuata sul corpo della donna dal medico legale Antonello Cirnelli. Un esito che smentisce quanto dichiarato dal ragazzo di 17 anni fermato per il suo assassinio, studente all'istituto tecnico di zona e appassionato di arti marziali miste, che davanti ai carabinieri aveva affermato di essersi solamente difeso a seguito di un litigio nato tra i due per il mancato accordo sul pagamento della prestazione sessuale appena consumata in un garage adibito a palestra.

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Il giovane, dopo aver aver ucciso con brutalità la donna conosciuta online, aveva poi spostato il corpo nell'adiacente giardino di una villa abbandonata, lasciandolo sotto un albero e ricoprendolo di foglie e arbusti per nasconderlo agli occhi dei passanti. Lì è rimasto all'aperto per sette giorni, durante i quali il 17enne ha condotto la sua vita come se nulla fosse, dividendosi tra la scuola e gli allenamenti. Fino al fermo dei carabinieri, che grazie all'indicazione della sorella della vittima l'hanno riconosciuto come responsabile della sparizione di Maria Campai.

Il 17enne, adesso, è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Nei giorni precedenti all'incontro con la 42enne, per gli inquirenti, ha cercato più volte sul web notizie su sesso estremo e sulle modalità per "uccidere una persona a mani nude". Davanti agli inquirenti, inizialmente, dichiara di aver ucciso per "capire cosa si prova". Durante l'interrogatorio di garanzia, però, assicura di essersi difeso da una presunta aggressione della donna, che insisteva in cerca di denaro. Versione che, al momento, è stata completamente ribaltata dalle prime risultanze degli esami autoptici sul cadavere della 42enne.

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