Marco Manfrinati a processo per stalking sulla ex moglie e i suoceri: chiesta una condanna a 5 anni e 7 mesi

Ieri, mercoledì 9 aprile, a Varese si è tenuta una nuova udienza del processo per stalking a Marco Manfrinati, l'ex avvocato ora arrestato per il tentato omicidio della ex moglie Lavinia Limido e per l'omicidio del padre di lei, Fabio Limido. A carico del 40enne sono attualmente in corso due procedimenti: il primo per stalking e il secondo per omicidio e tentato omicidio. Con queste ultime due accuse Manfrinati è stato rinviato a giudizio pochi giorni fa e il processo comincerà il 9 maggio.
Per l'accusa di stalking, invece, il processo si è aperto nel giugno dell'anno scorso. Durante l'udienza di ieri, relativa agli atti persecutori che Manfrinati avrebbe compiuto ai danni della ex moglie Lavinia Limido e della ex suocera Marta Criscuolo, la pm Maria Claudia Contini ha chiesto per l'uomo una condanna a cinque anni e sette mesi di reclusione, mentre l'avvocato di parte civile Fabio Ambrosetti ha chiesto un risarcimento di 150mila euro per la famiglia Limido (50mila per ogni persona offesa: Lavinia Limido, il padre e la madre). L'avvocato difensore Fabrizio Busignani ha invece respinto tutte le accuse e ha chiesto l'assoluzione per il 40enne. Il giudice comunicherà la sentenza nel corso della prossima udienza, che si terrà il 26 maggio.
Il filone d'inchiesta sull'omicidio e tentato omicidio riguarda invece l'episodio avvenuto il 6 maggio 2024, quando Manfrinati, secondo quanto ricostruito dai pm, avrebbe colpito la ex moglie con 18 coltellate al viso e alla gola, per poi uccidere il padre 71enne che ha cercato di proteggere la figlia. Il tutto sarebbe avvenuto nonostante il giudice di Varese avesse emesso a suo carico un divieto di avvicinamento alla famiglia Limido, che lo aveva denunciato per atti persecutori.
Per questi fatti, Manfrinati è ora accusato di omicidio nei confronti dell'ex suocero, aggravato dalla crudeltà, dal legame di parentela e della minorata difesa (a causa dei 71 anni della vittima) e tentato omicidio nei confronti di Lavinia Limido, con le aggravanti dello stalking e dell’arma impiegata, oltre a crudeltà, parentela, minorata difesa e premeditazione.