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Marco Bonanomi trovato morto in Brasile: la famiglia chiede verità su quanto accaduto

È ancora avvolta nel mistero la morte di Marco Bonanomi, il 34enne brianzolo trovato morto vicino a una spiaggia in Brasile. La famiglia sarebbe pronta per partire per il Sud America alla ricerca della verità.
A cura di Giorgia Venturini
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Marco Bonanomi
Marco Bonanomi

In Brasile si cercano testimoni. Ma anche prove e indizi. Insomma tutto ciò che potrebbe essere necessario per capire cosa sia successo a Marco Bonanomi, il 34enne di Montevecchia, in provincia di Lecco, trovato morto vicino a una spiaggia in Brasile. Cosa sia accaduto è ancora tutto un mistero: per certo si sa che Bonanomi era partito per il Sud America poco prima di Natale per raggiungere la sua fidanzata ma pochi giorni dopo il suo arrivo di lui non si avevano avuto più sue notizie.

Il corpo in avanzato stato di decomposizione

La prima a denunciare la scomparsa è stata proprio la sua fidanzata, chiamata anche per un primo riconoscimento del corpo. Purtroppo però il cadavere di Marco è stato trovato in una spiaggia a Portal do Sul già in uno stato avanzato di decomposizione: la compagna lo ha riconosciuto da un tatuaggio, successivamente sono stati fatti i test del dna. Sul corpo non è stata possibile fare l'autopsia. Tante dunque restano ancora le domande sull'accaduto: cosa è successo a Marco? È stato vittima di un omicidio? A scoprirlo sarà la polizia brasiliana che, in costante contatto con le autorità italiane, hanno aperto un'inchiesta. Si cerca di capire se Marco, che per alcuni anni aveva lavorato come dipendente Enel, nei giorni successivi il suo arrivo avesse appuntamento con qualcuno o se, tra le tante ipotesi, sia stato vittima di una rapina.

La famiglia in contatto con il Consolato

Intanto i genitori e la sorella di Marco, residenti a Merate, sempre nel Lecchese, sono pronti per partire e raggiungere il Brasile alla ricerca della verità. Ieri, come riporta LeccoNotizia, il sindaco Ivan Pendeggia ha fatto visita alla famiglia facendo le condoglianze in nome di tutta la comunità: i parenti restano in contatto con il Consolato in attesa di una possibile partenza. La speranza è che qualche testimone si faccia avanti e racconti cosa sia successo a Marco.

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