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Manuel Cantoni scomparso da 52 giorni, il sindaco: “Temo non si tratti di un allontanamento volontario”

Sono passati 52 giorni dal 2 agosto, giorno in cui si sono perse le tracce di Manuel Cantoni. Per il sindaco di Bovegno, in provincia di Brescia si tratta di un allontanamento non volontario.
A cura di Carlo Coi
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Immagine di repertorio
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Sono passati 52 giorni da venerdì 2 agosto, data che segna la scomparsa di Manuel Cantoni, 38 anni. Le tracce dell'uomo si sono perse intorno alle ore 20 di quella sera. Il furgone che utilizzava per lavoro è stato rinvenuto ai margini di Bovegno, un piccolo comune di circa duemila abitanti in provincia di Brescia. Nella giornata di oggi, il sindaco di Bovegno, Manolo Rossini, contattato da Fanpage.it ha spiegato: "Dal 2 agosto viviamo tutti in uno stato di profonda apprensione, così come la comunità di Collio, comune di residenza di Manuel. Il 5 settembre è stato ritrovato il furgone, a pochi metri dal nostro municipio 2".

"Da quel momento sono state avviate le ricerche dalla Prefettura di Brescia, che si sono estese fino alla provincia di Bergamo, precisamente nella zona di Ponte San Pietro, lungo la strada che collega Bergamo a Lecco. Sembra infatti che, entro un lasso di tempo di meno di 24 ore, il cellulare di Manuel sia stato localizzato in quell'area. Desidero esprimere il mio ringraziamento alle forze dell'ordine, che sin dal primo momento hanno lavorato instancabilmente: Carabinieri, Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco. Sono stati effettuati anche interventi straordinari, come lo svuotamento di una diga, ma purtroppo di Manuel non vi è ancora alcuna traccia. Oggi gli inquirenti dispongono di strumenti sofisticati e dobbiamo mantenere un atteggiamento ottimista".

Un passato difficile quello di Manuel, rimarcato dalla separazione avuta con la moglie e mai del tutto superata: "Secondo me il ragazzo – afferma il Sindaco – nell'ultimo periodo ha avuto qualche piccolo problema, su tutti la separazione dalla moglie. Probabilmente non aveva accettato questo divorzio e per questo ci saranno stati dei dissidi. Tanto è vero che una persona vicina alla donna ha avuto una colluttazione con Manuel, che sembra avesse atteggiamenti persecutori nei suoi confronti. L'aggressore è stato anche sentito dalla trasmissione Chi l'Ha Visto e io reputo abbastanza disumane le parole che ha utilizzato, qui si parla di un ragazzo del quale non si hanno più le tracce da oltre 40 giorni, serve rispetto, non puoi affermare che non ti importa del suo destino".

Secondo quanto riferito dal primo cittadino di Bovegno, sembrerebbe che già in passato si siano perse le tracce dell'uomo, ma per non più di 24/48 ore. La situazione a oggi risulta notevolmente più complicata. Tanto i familiari quanto le sue piccole si ancorano al pensiero che Manuel possa tornare a casa.

"Io posso assicurare che si tratta di una famiglia normalissima, il fratello Alessandro c'era sempre per Manuel, anche quando il ragazzo ha dovuto affrontare un percorso in una comunità di recupero. Ho la sensazione che mi è stata confermata dai familiari con un groppo in gola che Manuel anche altre volte non sia tornato a casa o che comunque non si fosse fatto sentire per 24 ore. Comprendo perché la famiglia abbia aspettato fino al 4 agosto per denunciare la scomparsa. Io credo purtroppo che questa volta non si tratti di un allontanamento volontario, incrociamo le dita e stringiamo intorno alla famiglia e alle sue piccole".

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