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Covid 19

“Mancata zona rossa di Nembro e Alzano ha diffuso Covid in tutta Europa”: l’accusa di Lancet all’Italia

La mancata decisione di rendere zona rossa Alzano e Nembro ha influito direttamente sulla diffusione del contagio del Covid in Lombardia e in Europa. Lo scrive la rivista scientifica The Lancet.
A cura di Filippo M. Capra
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La rivista scientifica inglese "The Lancet" ha pubblicato un articolo dal titolo "Riconoscere gli errori del Covid nella sanità pubblica in risposta al Covid-19" con un focus preciso e dettagliato sulla Lombardia, travolta dalla prima ondata del contagio del Coronavirus specialmente nelle province di Lodi e Bergamo. In un passaggio si legge che "la popolazione lombarda fu sconvolta dagli eventi e dall'inconsistenza della risposta da parte della sanità pubblica e delle autorità di governo, oltre
che da un piano pandemico obsoleto e non attuato".

Lancet: Mancata zona rossa Alzano ha favorito contagio in Europa

Secondo l'autorevole rivista, i cittadini lombardi "vennero messi di fronte all'orrore: ai propri affetti morti in casa senza cure e
soli in ospedale, alla scarsità di ossigeno e bombole e alla confusione nell'identificare i corpi cremati". È un'analisi cruda che non risparmia nessuno e offre una possibile spiegazione politica al disastro della prima ondata, ovvero quella di non creare la zona rossa tra Alzano e Nembro, decisione assunta dal Governo e da Regione Lombardia: "Questa decisione – si legge – viene vista come direttamente responsabile della diffusione dell'infezione in altre città attraverso la provincia di Bergamo (in modo particolare la Val Seriana) e poi in tutta Europa". Un ruolo fondamentale nella assunzione di responsabilità per la decisione, a detta di Lancet, viene giocato dalle associazioni dei famigliari delle vittime del Covid-19, soprattutto durante la prima ondata: "Il loro ruolo è cruciale per le istituzioni al fine di identificare e correggere gli errori nella risposta della sanità pubblica,
necessaria per supportare le comunità a preparasi a future minacce infettive".

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Fondamentale il ruolo delle associazioni dei parenti delle vittime

Proprio dopo essere stati travolti dal contagio, con migliaia di vittime cadute sotto la malattia, Lancet spiega che "la società civile di Bergamo organizzò in un movimento per avere giustizia, verità, risarcimento, dignità e per offrire un supporto emotivo in risposta al dolore, alla confusione e alla rabbia delle famiglie". A queste parole sono arrivate in commento quelle di Consuelo Locati, avvocato delle famiglie che hanno subìto lutti a causa del Coronavirus, che ha detto come "quello di The Lancet è uno straordinario riconoscimento istituzionale che corona un lavoro certosino di ricerca documentale fatto negli ultimi due anni". Secondo il legale, il lavoro della rivista scientifica è anche un riconoscimento per i cittadini che hanno "deciso di portare in giudizio le istituzioni per fare in modo che si assumano le responsabilità di quanto avrebbero dovuto fare". "Migliaia di cittadini – si legge ancora – sarebbero potuti essere ancora tra noi".

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