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Manager 32enne violentata da tre uomini ai Navigli, la pm: “Aveva bevuto, non poteva dare consenso”

La Procura ha chiesto il processo per i tre uomini accusati di aver violentato una 32enne nella cantina del bar Mind sui Navigli a Milano. Gli indagati respingono le accuse, ma per gli inquirenti la manager aveva bevuto troppo e non era in grado di dare il proprio consenso.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

La Procura di Milano ha chiesto il processo per stupro di gruppo per tre uomini, due 27enni e un 23enne, accusati di aver violentato una manager di 32 anni. La violenza, secondo quanto ricostruito dalla pm Alessia Menegazzo e dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella, sarebbe avvenuto nella notte tra il 16 e il 17 marzo scorso nella cantina del bar Mind lungo in Navigli. Per l'accusa, la donna non era in condizione di dare il proprio consenso a causa della quantità di alcol che aveva ingerito e, quindi, i tre se ne sarebbero approfittati.

La ricostruzione della notte di metà marzo

La 32enne era entrata la sera del 16 marzo all'interno del Mind insieme a un amico per bere qualcosa e mangiare. Poco dopo, il ragazzo si è allontanato per andare a recuperare lo zaino e il cellulare che la manager aveva lasciato in auto.

Sarebbe in quel momento che i due titolari del locale si sono avvicinati alla 32enne, insieme a un cliente che la ragazza aveva conosciuto quella sera. Le portano uno ‘shot box' con 36 bicchierini. La manager ricorda di averne bevuti tre, ma come affermano gli inquirenti ne avrebbe ingeriti "una dozzina" insieme a due bottiglie di birra e altri drink alcolici.

La denuncia per violenza sessuale e le immagini delle telecamere

La mattina seguente, la 32enne si sarebbe svegliata accusando dolori vari e avendo la sensazione di aver subito una violenza sessuale. Così va alla clinica Mangiagalli di Milano, dove i medici accertano la presenza di "lesioni compatibili" con una violenza.

Una telecamera di sorveglianza del locale, come appreso da Fanpage.it, avrebbe catturato i momenti in cui la ragazza si sarebbe avvicinata ai tre, reggendosi in piedi a stento, e quello in cui il gruppo di uomini esce dalla cantina dove si presume possa essere avvenuto l'abuso.

Inoltre, uno dei due titolari avrebbe sottratto la carta di credito alla 32enne per farle pagare il conto di 24 euro, oltre a una banconota da 5 euro e alcune monete poi riposte nella cassa del locale.

I tre, al momento, sono indagati e sono a piede libero. Uno dei titolari del Mind ha respinto ogni accusa nei suoi confronti: "Per me è molto grave quello che è successo", ha detto a Fanpage.it, "essere accusato per una cosa che non è stata fatta. Sono state dette cose non vere. Non è successa la cosa che è stata detta, che è molto più grave".

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