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Mamme italiane e straniere liberano un parco pubblico dallo spaccio: “Proteggiamo i nostri figli”

Nel parco di Lodi sottostante il cavalcavia di viale Europa un gruppo di mamme, per lo più straniere, difende ogni giorno l’area dagli spacciatori. Grazie alla loro azione di sorveglianza oggi i bambini possono giocare in tranquillità.
A cura di Chiara Daffini
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Le mamme antispaccio al parco di Lodi
Le mamme antispaccio al parco di Lodi

"Sanno che li teniamo d'occhio, se vediamo qualcosa che non va avvisiamo la polizia", dice a Fanpage.it Machoura Mamah, una donna con il cappotto in panno giallo arrivata 15 anni fa in Italia dal Togo.

"Vivo nel quartiere da otto anni e ho cinque figli: uno di 21 anni, uno di 16, uno di 12, uno di 11 e l'ultimo di 8 anni", spiega. "Ogni pomeriggio vado a prendere a scuola i più piccoli e poi li porto qui".

Il parco è adiacente ad alcuni istituti scolastici e a un servizio di doposcuola che accoglie bambini delle medie e delle elementari. "È un luogo multiculturale questo – precisa Machoura -, ci sono donne e bambini di tutte le nazionalità".

"Qui mi piace perché ci sono tante persone che conosco – aggiunge un'altra mamma, che vuole rimanere anonima -: tunisini, marocchini, persone dall'Egitto, dal Togo, dal Sudan e anche lodigiani. Noi mamme chiacchieriamo e i bimbi giocano insieme".

Il solo motivo di contrasto per i piccoli è l'utilizzo dell'unica altalena presente nel parco: "Un tempo c'erano più giochi – continua la mamma -, sarebbe bello che li rimettessero".

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Il parco era crocevia di spacciatori

Oltre ai giochi, però, un tempo nel parco c'erano anche gli spacciatori. "Si drogavano sotto il cavalcavia – spiegano le mamme -, fumavano e facevano altre cose, ma oggi non ci sono più".

"Abito qui vicino – racconta a Fanpage.it Mariagrazia Giove -, scendo e controllo la situazione, non ci sono più spacciatori, ma se vedessi qualcuno avvicinarsi ai ragazzini sarei pronta a prenderli a calci".

Nel corso degli anni il presidio delle mamme-sentinelle ha dato i suoi frutti: "Conosciamo tutti – spiega Mariagrazia -, li abbiamo visti crescere e quindi anche i più grandi ci rispettano".

"Adesso – dice Machoura – la polizia passa ogni 24 ore, è un controllo. In passato, quando vedevamo cose che non andavano bene, eravamo noi a chiamare gli agenti".

Le mamme: "Abbiamo vinto una battaglia"

"Come mamme – commenta Machoura – siamo orgogliose, abbiamo vinto una battaglia e lo abbiamo fatto da sole, per conto nostro".

"Continueremo a sorvegliare – dice ancora -, lo facciamo per i nostri figli, non vogliamo che imparino cose brutte. Questo parco è fatto per giocare, non per fumare o spacciare".

Quando il sole inizia a calare le mamme richiamano i bambini, che però non hanno intenzione di abbandonare l'altalena: "Lasciamoli ancora dieci minuti – dice Mariagrazia a Machoura -. Intanto ci prendiamo un caffè".

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