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Mamma positiva al Covid abbraccia la figlia nata prematura 19 giorni dopo il parto: “Che emozione”

Delizia, 37 anni, ha dovuto attendere 19 giorni prima di vedere la figlia appena partorita all’ospedale Niguarda di Milano: la piccola è stata trasportata in terapia intensiva neonatale mentre la mamma è risultata positiva al Covid. Fino al lieto fine di qualche giorno dopo: “Ricordo chiaramente quella domenica non appena è arrivato l’esito negativo del tampone siamo corsi a Niguarda. Erano le dieci di sera. Finalmente l’abbiamo vista, era uno scriciolo nel suo lettino. È stata un’emozione travolgente”, ha raccontato la neomamma.
A cura di Giorgia Venturini
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È riuscita a vedere la sua bambina solo 19 giorni dopo il parto. È successo all'ospedale Niguarda di Milano dove Delizia ha partorito la piccola due mesi prima del termine e mentre era positiva al Covid.

Mamma e figlia separate per 19 giorni

Subito dopo il parto ha dovuto separarsi da lei: la neonata è stata portata subito in terapia intensiva neonatale. Da qual giorno sono passati sei mesi: mamma Delizia e papà Stefano hanno gestito gravidanza e parto a maggio ancora durante la prima ondata del virus. "Ero al settimo mese e la rotondità della pancia si stava giusto abbozzando leggermente – racconta Delizia, 37 anni – Ero convinta di avere ancora settimane, mesi davanti a me prima della nascita". Ma non è andata così: "Era la mattina del 12 maggio – continua a raccontare Stefano, 36 anni – all’improvviso le contrazioni. Erano le 5.45 del mattino quando siamo partiti da casa, alle 6.41 la piccola è nata a Niguarda. È stato tutto velocissimo e non c’è stato il tempo di rendersi conto di nulla. In sala parto infatti la piccola è stata subito assistita da un’equipe dedicata che l’ha messa nel lettino termico per portarla in terapia intensiva neonatale. Pensavamo di poterla vedere da lì a poco ma non è andata così".

La mamma è risultata positiva al tampone

A impedire l'incontro è il tampone positivo di Delizia che fa scattare le misure anti Covid: "Siamo stati dimessi il giorno dopo e ci è stato spiegato che non potevamo accedere al reparto. Abbiamo compreso fin da subito che non poteva essere diversamente, certo è stato molto difficile ma tutto il personale medici e infermieri ci sono stati molto vicini – continuano il racconto i genitori -. Ogni giorno ci inviavano continui aggiornamenti e ci inviavano foto e video della nostra piccola. Ogni piccolo passo avanti era documentato e inviato". Ad occuparsi della piccola c'era il direttore della terapia intensiva Neonatale del Niguarda, Stefano Martinelli che ha spiegato tutte le difficoltà del parto: "Si è trattato di un parto pre-termine avvenuto alla 32esima settimana di gravidanza, la piccola alla nascita pesava 1450 grammi. Viste le condizioni c’è stato bisogno di un supporto respiratorio non invasivo che si è protratto per una decina di giorni, dal punto di vista clinico per fortuna non ci sono state altre complicazioni. Non è stata rilevata alcuna positività al virus per la bambina e dopo quasi un mese è stato possibile dimettere la piccola".

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I messaggi della mamma alla piccola: Presto insieme

Ad assistere Delizia c'era tutto lo staff del Niguarda, psicologa compresa: "Sono stati giorni lunghissimi, infiniti. È stata veramente molto dura, oltre ai continui aggiornamenti dal reparto sono stata anche seguita per un supporto psicologico". La donna ricorda come ogni 48, 72 ore, lo psicologo del Niguarda la chiamasse, giudicando come "fondamentale" il servizio per "rassicurami e farmi capire che ero diventata mamma, era difficile realizzarlo in questa situazione di lontananza forzata". E poi ancora: "Ci siamo messi tutti d’impegno e poi c’era il latte da far arrivare in ospedale per la nostra piccola. Lo tiravo a casa e poi facevamo arrivare i contenitori in reparto tramite un’amica che ci faceva da corriere", ricorda mamma Delizia. "Era l’occasione ogni volta per scrivere dei messaggi di incoraggiamento da far recapitare direttamente sulle etichette dei contenitori: ‘Presto insieme‘, ‘ti penso sempre‘ erano per la mia bambina ma alla fine erano uno sprone per tutti ad andare avanti senza mollare". Stupore anche quando hanno comunicato ai neogenitori che "il primo pasto per lei sarebbe stato di soli 3 grammi di latte: siamo rimasti sbalorditi, così poco!", ha aggiunto Delizia spiegando che "non ci rendevamo conto di quanto fosse piccola!".

L'incontro tra genitori e figlia 19 giorni dopo il parto

Fino a quando non è riuscita ad abbracciare la sua piccola: "Ricordo chiaramente quella domenica non appena è arrivato l’esito negativo del tampone siamo corsi a Niguarda erano le dieci di sera. Finalmente l’abbiamo vista, era uno scriciolo nel suo lettino. È stata un'emozione travolgente – ricordano i genitori-. Dalle foto non ci rendevamo conto di quanto fosse piccola, l’incontro dopo 19 giorni ci ha fatto scoprire questo pulcino che era poco più grande della nostra mano. Solo vedendola ci siamo resi conto di essere diventati genitori". Un lieto fine ai tempi del Covid.

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