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Mamma e figlio morti durante il travaglio al Policlinico San Matteo di Pavia, lunedì l’autopsia: cosa è successo

L’autopsia sul corpo di Andreea Antochi, 30 anni, è in programma per il prossimo lunedì 23 dicembre: l’ipotesi, al momento, quella di una rara embolia da liquido amniotico. La donna è morta con il bimbo che stava partorendo nella notte tra il 16 e il 17 dicembre al Policlinico San Matteo di Pavia.
A cura di Francesca Del Boca
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Andreea Antochi (foto da Facebook)
Andreea Antochi (foto da Facebook)

L'ipotesi in campo, per il momento, è quella di una rara embolia polmonare da liquido amniotico. Ma non si escludono altre motivazioni che possano essere alla base del decesso di Andreea Antochi, 30 anni, e del bimbo che stava partorendo nella notte tra il 16 e il 17 dicembre scorso al Policlinico San Matteo di Pavia.

A rispondere a tutte le domande sarà così l'autopsia in programma il prossimo lunedì 23 dicembre, che avverrà alla presenza dei consulenti di parte (tra cui la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, il marito e papà Florin Catalin Lovin e la Procura di Pavia, che indaga contro ignoti con le ipotesi di reato di omicidio colposo e responsabilità colposa per morte o lesioni in ambito sanitario) proprio nelle sale dell'ospedale pavese dove pochi giorni fa la giovane donna è deceduta a seguito di una complicanza improvvisa sorta durante il travaglio, durato ore e ore. In questa occasione la 30enne di Villanterio ha accusato gravi sintomi di insufficienza respiratoria, ed è andata in arresto cardiaco. I medici hanno così provato a rianimarla per più di un'ora, senza purtroppo esito, e anche il bimbo non ce l'ha fatta a sopravvivere: è stato vano il tentativo di salvarlo con un cesareo d'urgenza. 

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Un epilogo a oggi inspiegabile dal momento che la donna non avrebbe avuto problemi di salute pregressi e la stessa gravidanza del piccolo Sasha, dopo anni di tentativi, era apparentemente proseguita senza intoppi. "Non si può morire di parto nel 2024", è stata intanto la protesta delle colleghe di Andreea, operaia alla FM Logistic di Corteolona e Genzone, nel Pavese, che hanno organizzato una protesta davanti all'ospedale. "Vogliamo giustizia per Andreea e Sasha".

Lo stesso grido del marito e padre Florin Catalin Lovin, che per primo ha presentato l'esposto in Procura. "Si poteva fare di più", le sue parole. Nella denuncia presentata ai magistrati pavesi, l'uomo avrebbe dichiarato che la donna accusava malori fin dalla scorsa settimana, e per questo aveva chiesto di poter partorire con un cesareo. Poi il ricovero domenica 15 dicembre, e il lunghissimo travaglio. Dal tragico epilogo, con la crisi respiratoria e l'arresto cardiaco. 

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