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Cooperativa degli orrori, maltrattavano e picchiavano minori disabili: nei guai sette educatori

Sette educatori di una cooperativa sociale di Varese sono stati accusati di aver maltrattato e insultato alcuni minori disabili di cui avrebbero dovuto prendersi cura. Il giudice ha così disposto il divieto di avvicinamento nei confronti delle persone offese. Le indagini sono partite dopo la denuncia di un genitore di uno dei ragazzi maltrattati.
A cura di Ilaria Quattrone
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Un frame del video dei maltrattamenti (Fonte: carabinieri di Varese)
Un frame del video dei maltrattamenti (Fonte: carabinieri di Varese)

Maltrattavano bambini disabili all'interno di una casa di cura: sono state eseguite sette misure cautelari nei confronti di altrettanti educatori accusati di violenze psicofisiche nei confronti di minorenni ai quali fornivano assistenza all'interno di una cooperativa sociale della città di Varese. Le indagini sono partite a inizio marzo dopo la denuncia di un genitore, insospettito da alcuni cambiamenti nel comportamento del figlio.

Il divieto di avvicinamento nei confronti delle persone offese

Oggi il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Varese, su richiesta della Procura, ha disposto il divieto di avvicinamento nei confronti delle persone offese. Tutti sono stati accusati di maltrattamenti aggravati e continuati. Quattro di loro inoltre sono anche accusati di abbandono di persone minori o incapaci e lesioni personali colpose. I minori, tutti tra i sei e i sedici anni, venivano spesso insultati e maltrattati. In alcuni casi, gli educatori non impedivano che eseguissero atti autolesivi.

Le minacce, gli insulti e le percosse

Dopo la denuncia di un genitori, i carabinieri coordinati dalla Procura hanno iniziato a indagare sugli educatori del centro. Dalle indagini è emerso che, tra aprile e maggio 2021, i ragazzi venivano abitualmente maltrattati con offese, strattonamenti, minacce e a volte botte. In alcuni casi i minori sono stati lasciati da soli, anche se avevano bisogno di una vigilanza continua, mettendo così in pericolo la loro salute psicofisica. In altre occasioni, non facevano nulla per impedire che si procurassero delle lesioni, abrasioni e ferite.

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