Maltrattamenti sugli anziani nella Rsa di Pontida: arrestata un’operatrice, indagate anche le responsabili
Due responsabili della Rsa ‘Bramante' di Pontida (in provincia di Bergamo) e quattro operatrici socio-sanitarie sono indagate dalla Procura di Bergamo per maltrattamenti. Le accuse sono state notificate ieri mattina, martedì 27 febbraio, dai carabinieri della Stazione di Cisano Bergamasco e della Compagnia di Zogno che si sono presentati nella struttura sanitaria. Per una delle Oss la gip Federica Gaudino ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, altre due sono state denunciate a piede libero, mentre le due responsabili e la quarta Oss sono state interdette dall'esercizio delle loro funzioni per un anno.
Le indagini e gli accertamenti dei carabinieri nella Rsa ‘Bramante'
Le indagini coordinate dal sostituto procuratore Fabio Magnolo sono iniziate a marzo 2023, in seguito a diverse segnalazioni arrivate da parte dei parenti degli ospiti della Rsa. Per mesi i carabinieri hanno lavorato per raccogliere le prove dei presunti maltrattamenti, utilizzando telecamere nascoste e attraverso le intercettazioni. I militari avrebbero così accertato numerosi episodi avvenuti tra ottobre 2023 e gennaio 2024.
I carabinieri si sono presentati alle 10 di martedì 27 febbraio alla Rsa ‘Bramante' insieme ai colleghi del Nas di Brescia. Per ore gli investigatori hanno eseguito controlli, ascoltando anche i presenti. Gli accertamenti sono stati fatti anche sulla somministrazione dei pasti, dei medicinali e sulle condizioni igieniche. Infine, sono stati sequestrati sette cellulari e due computer.
La posizione del gruppo ‘La Villa'
La Procura di Bergamo ha, quindi, indagato per maltrattamenti quattro operatrici socio-sanitarie (di cui una ora agli arresti domiciliari), la responsabile della struttura di Pontida e la direttrice area. La Rsa ‘Bramante' fa parte del gruppo ‘La Villa‘ che in una nota ha dichiarato che "fornirà alla magistratura inquirente tutta la collaborazione necessaria per la corretta ricostruzione dei fatti". Inoltre, la società ha ribadito che "rigetta con forza ogni illazione circa eventuali tacite tolleranze di comportamenti illeciti da parte dei propri responsabili".