Maltratta e violenta l’ex compagna: “Mi ha legata a un albero, ero incinta e mi ha picchiata”
Nella giornata di ieri, mercoledì 3 aprile, si è svolta un'udienza al tribunale di Bergamo che vede imputato un uomo di 36 anni per i maltrattamenti nei confronti dell'ex moglie, una 27enne di Muggiò (Monza e Brianza). Gli episodi contestati risalgono al periodo compreso tra agosto 2022 e aprile 2023. Come riportato dal quotidiano Il Corriere della Sera, la donna è stata sottoposta a un pesante controinterrogatorio.
Le è stato chiesto se i loro rapporti sessuali venivano ripresi, se questi fossero "innaturali" e sarebbero state lette le chat piene di dettagli intimi. L'imputato, tra l'altro, è finito in carcere a maggio 2023 perché accusato di aver commesso quattro rapine a Treviglio con le pistole spianate e la maschere da clown calate sul volto. Durante le indagini, sono poi venuti a galla i presunti maltrattamenti e gli episodi di violenza sessuale: è stata emessa un'altra misura cautelare sfociata poi in un processo.
"Lui mi vietava di mettere i tacchi o di truccarmi, mi tagliò tutti i perizomi o li strappò con la sua forza": racconta la giovane. Ha poi spiegato che le era vietato uscire o avere amicizie: "Dovevo stare in casa con le imposte chiuse. Ci eravamo conosciuti in Facebook, e allora mi fece cancellare tutti i miei profili, anche quello che avevo per il lavoro". Sarebbero stati poi tantissimi i litigi per qualsiasi motivo: dalla tavola apparecchiata male alle risate durante uno spettacolo in televisione.
Un giorno, quando lei era incinta, avrebbe sbagliato a bere: "Mi aveva insegnato come bere dalla bottiglietta d'acqua, dovevo inserire entrambe le labbra. Una sera, quando ero incinta, eravamo da McDonald e io sbagliai, il labbro sotto rimase fuori". Quella sera l'ha portata in una zona buia: "Mi fece uscire dalla macchina tirandomi per i capelli, mi legò a un albero e iniziò a picchiarmi. Diceva “ti ammazzo” e continuava a picchiare".
Successivamente è andata all'ospedale San Gerardo di Monza dove ha deciso di abortire. Una psicologa si è resa conto della situazione e ha inviato una segnalazione ai carabinieri di Treviglio. L'11 maggio 2023 si sarebbe dovuta mettere in ginocchio e avrebbe dovuto baciargli i piedi, dopo un presunto stupro, per convincerlo a portarla in un locale dove poi lei lo ha lasciato.
In quel bar, è riuscita a chiamare la madre che l'ha portata in caserma e poi in ospedale dove è stata dimessa con venticinque giorni di prognosi. Dopo quell'episodio, ha incontrato nuovamente l'ex marito: "Io volevo assecondarlo perché mi aveva promesso che poi mi avrebbe ridato le mie cose e la mia macchina. Ma tutto si è capovolto quando gli ho detto che mi ero rivolta a un avvocato per la separazione". L'avrebbe portata nuovamente a casa, l'avrebbe legata, le avrebbe tappato la bocca con il nastro adesivo e l'avrebbe picchiata.